IL BOLLETTINO
VENEZIA Dieci morti in un giorno. Quattro negli ospedali (Treviso,

Giovedì 4 Giugno 2020
IL BOLLETTINO
VENEZIA Dieci morti in un giorno. Quattro negli ospedali (Treviso, Santorso, Asiago, Negrar), sei nelle case di riposo. In Veneto è durata lo spazio di poche ore la soddisfazione del primo giorno senza alcun decesso da coronavirus. «È un bel dato, il primo bollettino senza nuove vittime», aveva commentato in mattinata il presidente della Regione Luca Zaia. Il bollettino serale del 1° giugno dava infatti 1.921 vittime. E la sera del 2 giugno la cifra era rimasta invariata. Zero decessi in ventiquattr'ore. Ma l'indomani, ieri, il totale dei morti è salito a 1.931. Gli altri dati fanno comunque ben sperare: nelle terapie intensive sono ora ricoverate 21 persone (-5 rispetto a martedì), ma solo due sono positive, segno che il Covid-19 si sta esaurendo nei reparti di rianimazione.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Le persone attualmente positive al coronavirus in Friuli (equivalenti alla somma degli ospedalizzati, dei clinicamente guariti e degli isolamenti domiciliari) sono 301, 9 in meno rispetto a martedì. In terapia intensiva sono ricoverati 2 pazienti, mentre i ricoverati in altri reparti scendono a 39. Non si registrano ulteriori decessi (336 in totale).
ITALIA
L'Oms rileva che i casi di coronavirus in Europa sono in calo e anche in Italia sono saliti a 160.938 i guariti e i dimessi, con un incremento rispetto a martedì di 846. I malati in terapia intensiva sono scesi a 353 (-55). Sono però 71 le vittime nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto alle 55 dell'altro giorno. In Lombardia se ne sono registrate 29, in aumento rispetto alle 12 di martedì. I morti salgono così a 33.601.
LA POLEMICA
Per quanto riguarda la App Immuni, ad oggi la si può solo scaricare (finora l'hanno fatto un milione di italiani) perché per vederla in azione bisognerà aspettare lunedì prossimo, con l'avvio della sperimentazione in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. A suscitare le critiche sono state però le icone dell'applicazione: l'immagine stilizzata di una mamma che tiene in braccio il bimbo e di un uomo davanti al computer. Scene di quotidianità prese come spunto per accompagnare la descrizione del sistema di tracciamento. «Stereotipi», hanno accusato sia dall'opposizione sia dalla maggioranza: la donna casalinga e l'uomo che lavora. In poche ore la marcia indietro: a cullare il bebè adesso è il papà mentre la madre è occupata con il suo Pc.
Contro la App si è scagliato anche il presidente del Veneto, Zaia: «Così come è organizzata, questa App rischia di mettere in crisi l'ossatura della sanità. Nel momento in cui arriva al cittadino la segnalazione di probabile positività con l'invito di andare dal medico di base noi non sappiamo cosa in effetti possa succedere. Se la App resta così, io dico no».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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