I DATI
VENEZIA Sono stati 781.513 i cittadini veneti controllati dalle forze

Lunedì 6 Luglio 2020
I DATI
VENEZIA Sono stati 781.513 i cittadini veneti controllati dalle forze di polizia dello Stato nel periodo che va dal 10 marzo al 30 giugno. Ma quanti sono stati multati e/o denunciati? E, soprattutto, quanti di quelli che dovevano fare la quarantena perché positivi al coronavirus se ne sono fregati e sono usciti lo stesso di casa? «Un numero limitato, appena 62 persone», dice il vicentino Achille Variati, sottosegretario al ministero dell'Interno.
I dati forniti ieri da Variati sono i seguenti: negli ultimi quattro mesi, su quasi ottocentomila veneti controllati, i sanzionati perché sono usciti di casa senza valide giustificazioni sono stati 24.078. Bisogna ricordare che nel periodo del lockdown inizialmente era prevista sia la sanzione amministrativa da 400 a 3.000 euro (se si pagava entro 30 giorni la cifra si riduceva a 280 euro) che la denuncia penale. Poi è rimasto solo l'illecito amministrativo (da 400 a 1.000 euro). E ad essere solo sanzionati, cioè senza la denuncia penale, sono stati 18.002 veneti. E le persone in quarantena che sono uscite lo stesso di casa e sono state beccate? «Solo 62 - dice il sottosegretario Variati - di cui 4 a Belluno, 6 a Padova, 1 a Rovigo, 7 a Treviso, 19 a Venezia, 23 a Verona, 2 a Vicenza. Come si può vedere un numero ristretto». Se si contravviene alla quarantena, ricorda Variati, scatta l'articolo 452 del codice penale, quello dei delitti colposi contro la salute pubblica: «Da 1 a 5 anni di reclusione. E si arriva a 12 se si esce di casa sapendo di essere positivo. Una volta c'era la pena di morte».
IL MONITO
Variati non esclude che possano essere inasprite le pene durante il periodo pandemico e che quindi vengano riviste alcune norme. Ma non condivide le dichiarazioni del presidente della Regione: «Zaia ha avuto un atteggiamento altalenante, da si apre tutto, com'è successo con i treni, a minacciare il bastone. Se la richiesta è di inasprire le pene se ne può parlare, ma l'invito che faccio a Zaia è di essere più prudente perché in Veneto è passata l'idea che l'emergenza non ci sia più. Ma non è così».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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