I DATI
VENEZIA In Veneto, su 6 milioni di dosi di vaccino somministrate, non

Giovedì 26 Agosto 2021
I DATI
VENEZIA In Veneto, su 6 milioni di dosi di vaccino somministrate, non risultano decessi provocati dal siero anti Covid-19. «Ci sono stati sì dei morti, 38 in tutta la Regione - ha detto la dottoressa Francesca Russo, responsabile della Prevenzione della Regione - ma il nesso al momento è solo temporale, non è stato cioè dimostrato che il vaccino, pur iniettato poco tempo prima del decesso, ne sia stata la causa. A livello nazionale, come pubblicato dall'Agenzia del farmaco Aifa, su 66 milioni di vaccini inoculati, i morti correlati temporalmente sono stati 498 e quelli correlati causalmente sono stati 7. In Veneto finora nessuno». Così la dottoressa Russo, invitata ieri a Marghera dal governatore Luca Zaia per fare il punto sulle segnalazioni di reazioni avverse e sulle correlazioni finora accertate.
Come avviene da tempo con gli altri vaccini destinati sono soprattutto ai bambini, dal morbillo alla difterite, in Veneto ci sono due organismi che vigilano sugli effetti provocati dai farmaci. «Segnalate tutto», è stato l'invito della Russo, salvo precisare: «Come ripete il presidente Zaia, il vaccino è volontario, ma oggi il vaccino è l'unica arma che abbiamo per difenderci dal virus».
IL BOLLETTINO
Il dato di fatto è che in Veneto si continua a morire di coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati trovati 847 positivi a fronte di 41.870 tamponi (2,02%) ed è stato registrata una singolare parità tra il numero di posti letto che si sono liberati nelle terapie intensive (5) e il numero dei decessi (5). «Non so se ci sia un automatismo, ma i dati sono questi», ha detto Zaia. Che ha aggiornato il bollettino dei morti non vaccinati: «A Rovigo, dove abbiamo ricoverati in rianimazione tre non vaccinati di 32, 57 e 71 anni, è mancato un cinquantatreenne non presentava patologie. Anche lui non aveva avuto il vaccino». Si tratta di Paolo Franzoso, caporeparto dei vigili del fuoco a Comacchio.
Due le novità annunciate ieri a Marghera: alle Ulss è stata disposizione di accettare le persone che si presentano negli hub vaccinali senza prenotazione poco prima della chiusura, i cosiddetti riservisti o panchinari. L'altra novità riguarda il via libera dell'Aifa agli anticorpi monoclonali. «Finora - ha detto Zaia - erano riservato agli over 65 o, se più giovani, solo a chi aveva particolari patologie, adesso invece chiunque potrà richiedere gli anticorpi monoclonali. Il direttore generale della Sanità Luciano Flor manderà una lettera a tutte le Ulss perché si adeguino». La terapia funziona («In Veneto non c'è stata neanche una mortalità con la somministrazione di anticorpi monoclonali») e pare che per fine anno sarà possibile anche la somministrazione per via orale e non più endovenosa.
LE SEGNALAZIONI
L'altro dato è che sono diminuite le segnalazioni di reazioni avverse al vaccino, segno che fenomeni come febbre, cefalea, dolore al braccio, non fanno più paura. L'invito rivolto dalla responsabile della Prevenzione regionale, Francesca Russo, è comunque di segnalare sempre tutto. Possono farlo anche i cittadini: finora il 42% delle segnalazioni in Veneto è arrivato dai medici, il 7,7% dai farmacisti, il 18,3% dagli stessi pazienti. Ad occuparsi delle reazioni avverse in Veneto - ha spiegato Russo - sono il Centro regionale di farmacosorveglianza e il Canale Verde, quest'ultimo attivo dal 1993, entrambi con base a Verona. Finora in Veneto su 6 milioni di dosi di vaccino somministrate sono state segnalate 14.980 reazioni avverse, per lo più febbriciattola, dolori articolari, stanchezza. Invece 1.234 segnalazioni - l'8,2% sul totale - sono state catalogate gravi, con febbre sopra i 39°, perdita di coscienza, dissenteria, trombosi (in tutto 180 casi). «Segnalate tutto - ha detto Russo rivolgendosi ai cittadini - ma si sappia che il vaccino è l'unica arma che abbiamo contro il virus». E ha citato i dati ufficiali del bollettino: «11.673 veneti uccisi dal Covid dal febbraio 2020 ad oggi».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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