I CONTROLLI
VENEZIA Per capire quanto il rientro al lavoro possa influire sulla

Lunedì 11 Maggio 2020
I CONTROLLI
VENEZIA Per capire quanto il rientro al lavoro possa influire sulla ripartenza del contagio da coronavirus e sulla formazione di nuovi focolai non rimane che fare i controlli a tappeto ai lavoratori. Della serie si effettuano i tamponi a tutti i dipendenti e solo così si riesce a stabilire quanto il rientro in attività possa aver spinto un eventuale - che tutti si augurano non avvenga - diffondersi di nuovi casi positivi.
PROGETTO PILOTA
A descrivere un progetto pilota, inizialmente partito dai numeri contenuti e che da questa settimana si allargherà su ampia scala, è l'assessore regionale alla Sanità veneta Manuela Lanzarin. Tutto è iniziato da otto aziende della Provincia di Padova che accolgono complessivamente 1.200 dipendenti. I lavoratori sono stati sottoposti a tampone e i casi positivi sono risultati lo 0,4 per cento. In pratica 5 lavoratori su 1.200 avevano contratto il virus. Analisi di questo tipo consentono di capire quale sia il livello di rischio di contagio all'interno dei luoghi di lavoro. Non solo, permettono anche di individuare le persone positive ed isolarle senza che possano diventare fonte di nuovi focolai.
Ora questa esperienza sarà allargata e accoglierà numeri ben più alti: saranno infatti 79 le imprese venete coinvolte per complessivi 13.000 lavoratori. «Il progetto pilota che inizialmente riguardava solamente le otto imprese padovane - spiega l'assessore Lanzarin - viene ora esteso sulla richiesta avanzata da altre aziende che hanno espresso il desiderio di poterne far parte».
Quindi da questa settimana i 13.000 lavoratori veneti verranno sottoposti a screening per comprendere quanto il coronavirus possa circolare negli ambienti lavorativi e per bloccarlo sul nascere.
LE ALTRE CATEGORIE
Del resto la Regione Veneto ha sempre detto di fare dei tamponi un punto di forza per il monitoraggio del virus. Sono già state sottoposte a screening numerose categorie, quelle che hanno sempre continuato a lavorare anche durante le settimane di lockdown. E proprio riguardo a questa attività di controllo l'assessore rileva che «si stanno concludendo i test effettuati a farmacisti e ai loro collaboratori, al personale delle forze dell'ordine, ai volontari della protezione civile e al personale sanitario. Potremo così avere un dato preciso per fasce di ogni singola categoria».
Da oggi, inoltre, verranno inviate anche le tremila lettere, indirizzate ad altrettante persone che hanno contratto il coronavirus ma che sono riuscite a sconfiggerlo, da parte della Regione Veneto. L'obiettivo è riuscire a creare in tempi brevi una banca del plasma che consenta di curare i pazienti ancora malati o coloro che in futuro contrarranno la malattia. La sperimentazione avviata da Giustina De Silvestro, direttore dell'unità immunotrasfusionale dell'ospedale di Padova, che prevede l'utilizzo del sangue dei guariti per curare i pazienti ancora contagiati, sta infatti dando risultati positivi.
r.ian.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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