I CANDIDATI
VENEZIA Quando domenica è scoppiato lo scandalo del bonus Inps

Giovedì 13 Agosto 2020
I CANDIDATI
VENEZIA Quando domenica è scoppiato lo scandalo del bonus Inps e cioè si è saputo che a richiederlo erano stati anche cinque parlamentari e almeno duemila consiglieri e assessori regionali e amministratori locali di tutta Italia, il primo a muoversi è stato Luca Zaia: nella chat del gruppo consiliare della Lega, il governatore del Veneto ha chiesto se qualcuno dei suoi aveva chiesto il contributo. È partito tutto da lì. Ma i tre leghisti sono gli unici o i sono altri politici veneti che hanno chiesto il bonus? In attesa delle liste dell'Inps - ma rischiano di non essere sufficienti perché i professionisti hanno casse di previdenza autonome - Il Gazzettino ha posto la domanda a tutti i candidati alla presidenza della Regione: In Veneto i partiti/movimenti che la sostengono hanno chiesto ai propri eletti se hanno fatto la domanda del bonus Inps?. Ecco le risposte.
LE RISPOSTE
Arturo Lorenzoni, candidato presidente del centrosinistra sostenuto da Pd, Veneto che Vogliamo, Europa Verde, +Europa, Centro Democratico, Rete Civica Veneta, Volt: «Già ieri (martedì, ndr) ho subito verificato che nessun eletto delle forze politiche che sostengono la mia candidatura avesse chiesto il bonus da 600 euro messo a disposizione dal governo per sostenere i redditi delle partite Iva e delle fasce più deboli della popolazione in questa crisi senza precedenti. Ho avuto conferma che nessuno ha richiesto il bonus».
Enrico Cappelletti, candidato presidente del M5s: «Francamente sono legato da un rapporto di stima e fiducia tale, maturato in tanti anni di collaborazione, che ho escluso che un comportamento tanto abietto potesse essere fatto proprio da uno dei nostri consiglieri. Per cui io non ho chiesto. Ma ad ogni buon conto il nostro capo politico Vito Crimi sta raccogliendo tutte le liberatorie per consentire ad Inps di superare il vincolo della privacy. E sono certo che non emergerà nulla. Sfido a fare altrettanto anche gli altri gruppi, se non hanno nulla da nascondere. Ma francamente, dubito che lo faranno». Per la cronaca, i quattro consiglieri regionali M5s Erika Baldin, Jacopo Berti, Manuel Brusco, Simone Scarabel ieri hanno chiesto di «obbligare tutti i candidati ad esibire anche una dichiarazione giurata di non aver avuto accesso a bonus e aiuti, senza averne avuto necessità».
Daniela Sbrollini, candidata presidente di Italia Viva, Psi, Civica per il Veneto: «Nessuno». Stessa risposta l'hanno data Antonio Guadagnini del Partito dei Veneti («No non l'hanno chiesto, anche perché abbiamo in lista solo due eletti, entrambi privi di partita Iva»), Simonetta Rubinato di Veneto per le Autonomie («Nessuno, neanche io, tra l'altro non abbiamo eletti, stiamo raccogliendo le firme senza le quali non abbiamo ancora neppure i candidati»), Paolo Benvegnù di Rifondazione Comunista («I nostri eletti sono tutti lavoratori dipendenti, quindi la risposta è no, e io sono un operaio in pensione»), Patrizia Bartelle di Veneto Ecologia Solidarietà («Nessuno»).
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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