LO SPORT
ROMA Anche il calcio italiano prova a prendere la Via della Seta. «Gare

Sabato 23 Marzo 2019
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ROMA Anche il calcio italiano prova a prendere la Via della Seta. «Gare ufficiali» da disputare in Cina entro i prossimi tre anni, il progetto Var da avviare a beneficio degli arbitri locali e la diffusione delle partite del nostro campionato nello sterminato mercato tv cinese. Questi i punti base dello storico incontro che si terrà domani nella sede della Federcalcio tra il governo della Cina, che sarà rappresentato dal vice ministro della Comunicazione, Shen Haixiong, i vertici della Federazione italiana, il presidente Gabriele Gravina e il suo vice Cosimo Sibilia, e quelli della Lega di serie A, il numero uno Gaetano Micciché e l'ad Luigi De Siervo. L'idea è quella di promuovere anche il calcio italiano in Cina, durante la visita di stato del presidente Xi Jinping che serve e cementare i legami economici e culturali tra i due Paesi.
Una collaborazione a 360 gradi, con l'ipotesi di inserire giovani promesse cinesi nei centri territoriali della Figc, organizzare incontri con aziende per favorire eventuali ingressi nei capitali delle squadre italiane. I dirigenti della Lega di A e della Figc sono in trattative con quelli di China Media Group, la principale emittente statale cinese. Si parla di un'audience di oltre 1,5 miliardi di spettatori.
LO STOP DELLA FIFA
La lettera di intenti, che sarà discussa domani nell'incontro in Figc con la delegazione di Pechino, parla di «organizzare, nei prossimi 3 anni e a fronte di un budget adeguato, una partita ufficiale del nostro campionato in Cina». Attualmente le ipotesi più percorribili sono: la finale di Supercoppa italiana, già quattro edizioni sono state organizzate in Cina, tre a Pechino e una a Shanghai, oppure una sfida di coppa Italia. Ma non la finale.
Niente partite di serie A, dunque, come ha ribadito il presidente della Figc, Gravina: «Il campionato si gioca in Italia, per questo si chiama italiano».
Un'idea del resto che incontra la ferma opposizione della Fifa. Per il presidente Gianni Infantino «le partite ufficiali delle leghe devono essere disputate all'interno del territorio delle rispettive associazioni». In passato la Liga spagnola ha dovuto abortire l'idea di tenere una gara di campionato negli Stati Uniti. L'ipotesi simile proposta dalla dalla Premier League inglese nel 2008 è stata accantonata di fronte alle feroci critiche di tifosi, politici e media.
INVESTIMENTI
La Cina ha già speso 2,5 miliardi di dollari nel calcio europeo. La Figc ha proposto perciò «assistenza e organizzazione di incontri con i club della serie A per le aziende cinesi che intendano proporre prodotti o soluzioni tecniche alle nostre squadre», e un servizio di «consulenza alle aziende desiderose di valutare sponsorizzazioni, ma anche acquisizioni e finanziamento di nostri club».
Si disquisirà anche di Var: la bozza di accordo parla di «assistenza e supporto allo sviluppo della tecnologia a supporto dei direttori di gara cinesi». Infine i mondiali. Appassionato di calcio, il presidente Xi Jinping vuole trasformare la Cina in una potenza calcistica. L'obiettivo del governo cinese è ottenere i Mondiali del 2026 o del 2030 e la partnership con una nazione calcisticamente importante come l'Italia è vista da Pechino come un fattore chiave.
Emiliano Bernardini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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