Grandi elettori del Veneto, il caso Pd Zanoni si offre, Possamai è il papabile

Giovedì 23 Dicembre 2021
CONSIGLIO REGIONALE
VENEZIA I grandi elettori del Veneto saranno scelti l'11 gennaio. Ieri la conferenza dei capigruppo a Palazzo Ferro Fini ha fissato per quella data la prima seduta del 2022, quando il Consiglio regionale sarà chiamato a individuare i propri tre componenti che parteciperanno al voto per il presidente della Repubblica. Nella maggioranza i nomi e i cognomi sono già certi, quelli di Luca Zaia e Roberto Ciambetti della Lega, mentre nell'opposizione c'è un caso nel Partito Democratico: il papabile sarebbe Giacomo Possamai, malgrado l'autocandidatura di Andrea Zanoni.
LA PRASSI
La designazione è disciplinata così dalla Costituzione, nell'articolo relativo alla votazione parlamentare per la successione sul Colle: «All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze». La specificazione è sempre stata letta come la necessità di indicare due componenti della maggioranza e uno dell'opposizione. Per prassi si è sempre trattato dei presidenti della Giunta e del Consiglio, più un esponente degli schieramenti minoritari, che di solito è stato il vicepresidente dell'assemblea legislativa in quota all'opposizione. Per esempio nel 2013, in vista della votazione che avrebbe incoronato Sergio Mattarella, il Veneto aveva mandato a Roma lo stesso leghista Zaia, il centrista Clodovaldo Ruffato e il dem Franco Bonfante.
L'ATTESA
Questa volta era lecito aspettarsi che la preferenza del Pd, primo partito di minoranza, sarebbe caduta sulla vicepresidente Francesca Zottis. La dem ha però fatto capire di non essere particolarmente interessata a questo ruolo e di lasciare il suo posto al capogruppo Possamai. Il problema è che, proprio al leader dem, si sarebbe proposto il consigliere Zanoni, vantando il fatto di essere al suo secondo mandato a Venezia e di essere stato anche europarlamentare a Bruxelles. Da quanto trapela, il partito avrebbe preso tempo, per evitare tensioni al proprio interno. Non è però escluso che possa essere il segretario nazionale Enrico Letta, a cui Possamai è molto vicino, a dirimere la questione indicandolo ufficialmente. L'attesa dunque continua, in parallelo alle consultazioni e alle manovre per l'individuazione del candidato da votare per il Quirinale, ancora un'incognita per le varie forze in campo. La previsione comunque è che i tre veneti possano essere convocati nella Capitale a partire dal 21 gennaio.
IL RESOCONTO
Nel frattempo l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale tira le somme del 2021. Il resoconto è stato presentato ieri da Ciambetti, insieme ai suoi vice Zottis e Nicola Finco, nonché alle consigliere segretarie Alessandra Sponda ed Erika Baldin, presente pure il segretario generale Roberto Valente. «Il virus non ha sconfitto la democrazia», ha dichiarato il presidente, pur considerando «le difficoltà in cui si sono svolti i lavori sia dell'aula, con il contingentamento delle presenze e il lavoro da remoto, sia delle commissioni». Osservando i numeri, 21 consiglieri e cioè il 41% del totale hanno registrato una presenza del 100% e altri 25 legislatori hanno partecipato al 93% delle convocazioni. Dall'inizio della legislatura l'assemblea si è riunita 44 volte, per un totale di 1.503 votazioni, 46 progetti di legge, 50 ordini del giorno, 31 proposte di deliberazione amministrativa, 83 mozioni, 7 risoluzioni, 3 rendicontazioni e 3 progetti statali. Per quanto riguarda gli atti ispettivi, 149 sono state le interrogazioni a risposta immediata, 1 a risposta orale, 91 a risposta scritta e 5 a risposta in commissione.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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