GLI INDENNIZZI
VENEZIA Domani mattina a Marghera, fuori dalla sede regionale

Martedì 24 Novembre 2020
GLI INDENNIZZI
VENEZIA Domani mattina a Marghera, fuori dalla sede regionale della Protezione civile, manifesteranno i lavoratori del settore turistico-alberghiero, iscritti al sindacato Adl-Cobas. Nella diretta televisiva e social di ieri, è arrivata invece la voce delle imprese che operano nel settore eventi, fiere e service, ferme come se fossero in zona rossa. Ogni giorno, una protesta. Tanto più perché i ristori del Governo, previsti per le restrizioni introdotte nella fascia gialla, al momento non coprono le attività colpite dalle limitazioni decise dalla Regione. Sul punto c'è stato un botta e risposta a distanza fra il presidente leghista Luca Zaia e il sottosegretario dem Pier Paolo Baretta, con tanto di giallo su un presunto emendamento del Pd a sostegno della richiesta dei territori.
L'ISTANZA
Nella videoconferenza dei governatori, Zaia ha rilanciato l'istanza del Veneto. «Ma vale ha chiosato anche per l'Emilia Romagna. Ho chiesto che ci sia il riconoscimento dei ristori nelle regioni che hanno adottato misure restrittive autonome, come peraltro previsto dal dpcm, in quanto si tratta di un sacrificio chiesto a pochi per il bene di tutti, indipendentemente da chi lo decide. Mi sono assunto una responsabilità: ho firmato l'ordinanza e siamo tra gentiluomini... Sentir dire che imprudentemente abbiamo adottato ordinanze, anche no. So per certo che i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia sono d'accordo con me. Se invece il sottosegretario Baretta esprime la posizione del Governo, prendo atto che non ci saranno gli indennizzi. Però vedo che la sua forza politica presenta un emendamento in Parlamento da 250 milioni: allora basta che si mettano d'accordo».
LA RISPOSTA
Alessia Rotta, capogruppo vicaria del Partito Democratico alla Camera, ha escluso che si tratti di una proposta veneta: «Non ne ho mai sentito parlare». Chiamato in causa, Baretta è andato al contrattacco: «In questi mesi sono stati erogati oltre 120 miliardi di sussidi e sostegni alle imprese e alle famiglie. Nessuno è stato lasciato indietro. Anche ora col decreto Ristori, tutto il Paese, comprese le zone attualmente gialle, hanno ricevuto ristori - dalla cassa integrazione, al fondo perduto, al credito di imposta degli affitti - coerenti con le misure di restrizioni decise dal Governo. Successivamente con l'adozione delle zone è stato necessario intervenire, coi decreti Bis e Ter, per ristorare laddove le chiusure sono state totali». Il sottosegretario all'Economia ha annunciato che, in concomitanza con la legge di Bilancio («che già stanzia altri 39 miliardi, 4 dei quali per ristorare le attività maggiormente colpite»), saranno varati altri due decreti, «che andranno a compensare le differenze di fatturato delle imprese tra il 2019 e il 2020, senza differenze tra le varie zone». Chiedeva il senatore centrista Antonio De Poli: «Che senso ha far dipendere i ristori dai colori delle regioni e non dai fatturati delle aziende?».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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