Fuga dei medici dagli ospedali In 10 anni +81% delle dimissioni

Giovedì 13 Maggio 2021
Fuga dei medici dagli ospedali In 10 anni +81% delle dimissioni
L'ANALISI
VENEZIA Sono oltre 3000 i medici che nel 2019 si sono dimessi dall'ospedale per cercare realizzazione professionale e migliore qualità di vita nel privato o sul territorio. Dimissioni che in 10 anni sono aumentate dell'81%. È quanto emerge da uno studio di Anaao Assomed, l'associazione dei medici dirigenti. E in questa classifica, dopo le Marche con il 6,6%, il Veneto è al secondo posto con il 5,9% di cessazioni volontarie dal lavoro. «Questi numeri - avverte il sindacato medico - sono un segnale di allarme rispetto all'inizio della fine del sistema sanitario pubblico e universalistico per come lo conosciamo, che semplicemente non esiste senza i suoi medici. Se la politica non interviene, gli ospedali diventeranno quinte teatrali anche se ammodernati dal punto di vista tecnologico e digitale e resi resistenti ai terremoti».
I DATI
Nel 2019, dai dati del Conto annuale del Tesoro, il 2,9% - media nazionale - dei medici ospedalieri ha deciso di dare le dimissioni, di lasciare il lavoro prima di andare in pensione, di licenziarsi. Si tratta di 3.123 camici bianchi. Le Regioni in cui maggiori sono le dimissioni volontarie sono quelle del Nord: è possibile che la ragione sia da ricercare nelle maggiori opportunità di lavoro nell'ospedalità privata o nel settore libero professionale. Se poi analizziamo il trend degli ultimi 10 anni, i dati sono allarmanti: la percentuale di medici che si sono dimessi dagli ospedali - evidenzia lo studio - risulta in aumento in quasi tutte le regioni italiane. In numero assoluto si è passati da una media italiana di dimessi di 1.849 medici nel 2009 a 3.123 nel 2019. Ma se analizziamo le dimissioni in relazione al numero totale di medici dipendenti, in Italia si è passati dall'1,6% di dimessi nel 2009 al 2,9% nel 2019. In 10 anni, dunque, i medici che si licenziano sono aumentati dell'81%. In Veneto, poi, le dimissioni in 10 anni si sono quintuplicate, raggiungendo nel 2019 il numero di 465. In Lombardia, che nel 2009 contava numeri già alti, le dimissioni sono aumentate di 2,5 volte, nelle Marche e in Piemonte di oltre 3 volte. Se analizziamo infine l'andamento, è da notare come la curva dei licenziati si impenni proprio negli ultimi 3 anni. In particolare, nelle Marche dal 2017 al 2019 il numero di medici che si è dimesso è quasi triplicato, in Lazio e in Campania è più che raddoppiato. Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, nonostante partissero da numeri assoluti molto alti, in 3 anni hanno aumentato i medici che si sono dimessi rispettivamente del 115%, 50% e del 66%. E secondo l'Anaao, la pandemia da Covid-19 aggraverà le fuoriuscite.
INFERMIERI
Mancano anche molti infermieri, di cui ieri si celebrava la Giornata internazionale. «Con la pandemia in Veneto abbiamo assunto 5mila persone di cui 1.500 infermieri - ha detto l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin che ieri esibiva il fiocco viola della Giornata mondiale della fibromialgia - ma nelle sole case di riposo ne mancano tremila». Per il prossimo anno il Veneto aumenterà da 1.200 a 1.500 i posti del corso di laurea in Infermieristica.
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