Frontale di notte dopo la serata di divertimento: morti 3 ventenni

Lunedì 16 Dicembre 2019
LA TRAGEDIA
SAN DONÀ DI PIAVE (VENEZIA) Un rettilineo di asfalto che taglia la campagna fra Noventa e San Donà di Piave e che si stacca dalla rotonda all'uscita del casello dell'A4, quello dell'outlet, per condurre al mare di Jesolo e di Eraclea. La scorsa notte verso le due e mezza ha fatto da sfondo all'ennesima strage del sabato sera. Nel tremendo frontale hanno perso la vita i tre occupanti delle due auto coinvolte: il più giovane aveva vent'anni, Matteo Gava di Salgareda (Tv) ed era nella Fiat Punto condotta dalla collega di lavoro Chiara Brescaccin, 23 anni, di Noventa. Giulia Bincoletto, 25 anni di San Donà, invece, era al volante della Citroen C3: anche per lei nessuno scampo. A dare l'allarme al 118 è stato un camionista, il primo a illuminare con i fari del suo tir la scena straziante. Tutta ancora da stabilire la dinamica: l'impatto è stato talmente violento da far andare in testa coda le utilitarie sbalzandole di corsia. Quel che certo che uno dei due mezzi è sbandato: una distrazione, un malore, l'eccessiva velocità? Anche l'ora esatta della collisione è da accertare e per questo i carabinieri della compagnia di San Donà del capitano Daniele Brasi, hanno acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un vicino distributore di benzina che dovrebbe aver registrato almeno il transito della Punto.
DINAMICA
Chiara e Matteo stavano tornando al parcheggio del ristorante Roadhouse di Noventa dove entrambi lavoravano. Il ragazzo aveva lasciato la macchina, finito il turno e con Chiara e gli altri colleghi erano andati a mangiare a San Donà: un paio di chilometri ancora e sarebbero arrivati. Giulia invece era partita da poco da Noventa, terminata la cena di una festa di laurea, anche per lei ancora qualche chilometro e avrebbe raggiunto l'abitazione in cui viveva con i genitori e la sorella più piccola, Martina. Stamattina (ndr, ieri per chi legge) l'hanno attesa invano al negozio dell'outlet dove era assunta come commessa. La circolazione al traffico lungo la bretella presa d'assalto per lo shopping prenatalizio è stata riaperta alle otto di ieri mattina, quando i militari dell'Arma hanno terminato i rilievi e i pompieri hanno ripulito la carreggiata dai detriti sparsi a decine di metri di distanza. Ciò che rimaneva della Punto e della C3 è stato posto sotto sequestro da parte del magistrato di turno, insieme ai cellulari delle conducenti. Sarà quella che viene definita una perizia cinematica complessa a ricostruire nel dettaglio la successione dei fatti. Fra le concause, esclusi nebbia e gelo.
Un bilancio di sangue pesantissimo quello registrato sulle strade del sandonatese negli ultimi sei mesi. La conta delle vittime è salita a 15 ed è iniziata il 14 luglio con il decesso di quattro amici, poco più che ventenni, annegati nell'auto speronata e finita in un canale a Jesolo. Abitavano fra San Donà e la vicina Musile di Piave: Riccardo Laugeni, Leonardo Girardi, Eleonora Frasson e Giovanni Mattiuzzo.
LA VISITA
Una ferita ancora aperta. E ieri Romina la mamma di Riccardo, si è fatta coraggio e ha bussato alla porta di casa della mamma di Giulia: «Sentivo che dovevo farlo. Dopo Messa. Quando l'ho vista le ho chiesto se potevo abbracciarla. Per tutto il tempo mi ha tenuto la mano». Non si conoscevano. Ma niente può unire come e quanto il dolore di una madre che perde un figlio o una figlia in maniera così crudele e che sa che deve trovare la forza per andare avanti con la famiglia e gli altri figli. E Romina Laugeni torna a chiedere ai Comuni l'apertura di uno sportello di ascolto e supporto per i parenti delle vittime della strada: «Nessuno pensa a chi rimane, a chi sopravvive a lutti che stravolgono per sempre l'esistenza. Domandiamoci come sarà il Natale a casa di queste mamme e di questi papà. Quanto dobbiamo aspettare? Quanti ragazzi dovranno ancora morire? Io comunque non mi fermo. Se non troverò un'amministrazione comunale disponibile, farò da sola, prenderò una stanza a mie spese».
Monica Andolfatto
Fabrizio Cibin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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