Fregolent, atti al federale Stefani salva la senatrice

Martedì 23 Marzo 2021
LA RIUNIONE
VENEZIA Un'espulsione ieri sera è stata decisa. Ma il provvedimento non ha riguardato la senatrice Sonia Fregolent, sotto accusa per aver chiesto e ottenuto un contributo Covid nel pagamento della retta per il Grest. Né, ovviamente, l'europarlamentare Gianantonio Da Re, reo di aver criticato sul Gazzettino il commissario Alberto Stefani per la scarsa rappresentanza veneta nel governo Draghi. Ad essere cacciata dalla Liga è una militante del Veneto Orientale, per una serie di post su Facebook contro il governatore Luca Zaia e Matteo Salvini. Invece i due casi trevigiani sono stati chiusi dal consiglio direttivo regionale, rispettivamente, con la trasmissione degli atti agli organismi federali e con una reprimenda sulla necessità di lavare i panni sporchi in casa e non sui giornali. «La Lega anche in Veneto non perde tempo in processi ma si occupa delle necessità dei veneti e di progetti per far crescere il partito», ha dichiarato Stefani, determinato così a stemperare le crescenti tensioni sulla richiesta dei congressi territoriali e sull'elezione del nuovo segretario, che vedono una spaccatura (ancorché ripetutamente smentita) tra il fronte regionale fedele a Zaia e il gruppo parlamentare vicino a Salvini.
I 240 EURO
La duplice questione spinosa è stata affrontata subito, all'inizio della seduta, convocata domenica per le 19.30 di ieri nella sede di Noventa Padovana, anche se in realtà si è svolta in videocollegamento a causa delle restrizioni sanitarie. Primo punto all'ordine del giorno: Comunicazione del commissario regionale. Per quanto riguarda la vicenda Fregolent, cioè il bonus di 240 euro erogato dal municipio di Sernaglia della Battaglia alla sua ex sindaca (e attuale consigliera comunale, nonché parlamentare) per il centro estivo dei figlio, Stefani ha annunciato l'invio dell'istruttoria al Comitato disciplinare e di garanzia, organo federale che fa capo al leader Salvini. Il commissario veneto ha fatto valere le disposizioni dello statuto, secondo cui è la struttura di via Bellerio a valutare i provvedimenti nei confronti degli iscritti da almeno dieci anni, come pure «dei padri fondatori, dei presidenti di Provincia, dei parlamentari, degli europarlamentari, dei consiglieri regionali e dei sindaci dei Comuni capoluoghi di provincia o delle aree metropolitane».
LE DICHIARAZIONI
Quanto a Da Re, è stato deciso di non aprire alcun procedimento per le dichiarazioni al nostro giornale con cui aveva lamentato la sottorappresentazione dei leghisti veneti nel nuovo esecutivo («Purtroppo l'inesperienza del nostro commissario non ha giovato. Non è una critica ma una constatazione»). Dalla videoconferenza sono filtrate indiscrezioni su una «condanna all'unanimità» dei presenti e sulla proposta di richiamo da parte di «qualche coordinatore provinciale». Stefani ha tuttavia assunto personalmente la decisione di non arrivare a sanzioni verso l'eurodeputato: «Qui non processiamo nessuno, però non ci sarà una seconda volta», ha avvertito il commissario. L'archiviazione della vicenda in questi termini, ad ogni modo, è stata letta dagli oppositori interni come l'inevitabile conseguenza della scelta di spedire subito a Milano il caso Fregolent. Agli occhi della base sarebbe stato difficile accettare un provvedimento a carico di Da Re, oltretutto per un reato di opinione, senza invece mostrare alcuna fretta di sanzionare la senatrice, che peraltro ha incamerato un sostegno pubblico malgrado il sostanzioso stipendio.
I POST
Comunque sia, è andata così. La revoca della militanza è stata proposta invece al federale per un'iscritta veneziana, che più volte aveva attaccato il presidente della Regione su Facebook, criticandolo sulla chiusura delle scuole e sulla campagna vaccinale (con post del tipo: «Zaia ti sto ascoltando ma ormai sei decaduto anche tu»). Ha dichiarato Stefani: «Chiunque ha scelto di aderire al movimento è consapevole che ci sono delle regole e la più importante in questo momento storico così tragico è che in Lega non c'è spazio per divisioni, attriti e inutili polemiche che non interessano ai cittadini. La Lega è una squadra che si muove all'unisono per offrire soluzioni». Approvati all'unanimità il piano di tesseramento e le scuole di formazione.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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