Fondi Lega, 4 bonifici da 100mila euro collegati all'inchiesta di Genova

Domenica 20 Settembre 2020
L'INCHIESTA
MILANO Quattro bonifici per la medesima cifra, 100 mila euro, e la stessa causale: «Giroconto Genova». E non è un conto qualunque quello sul quale gli investigatori registrano le quattro movimentazioni anomale, bensì quello della Lega Nord. Nei confronti del partito, a settembre 2017, è stato disposto il sequestro di 49 milioni e a disporre la confisca è stato proprio il Tribunale di Genova.
RICICLAGGIO
La segnalazione è contenuta negli atti dell'inchiesta dei pm milanesi sull'acquisto a prezzi gonfiati di un capannone da parte di Lombardia film commission, operazione che secondo l'accusa è stata orchestrata dai tre commercialisti della Lega finiti ai domiciliari. Un'indagine che ha strette connessioni con quella sulla sparizione dei fondi del Carroccio su cui lavora Genova, tant'è che tra le carte sono stati inseriti i quattro versamenti anomali. Si tratta di «ripetuti giroconti a cifra tonda e di importo rilevante che sembrerebbero non avere alcuna attinenza con la normale attività di gestione di un partito», si legge nell'informativa. I bonifici da 100 mila euro sono usciti dal conto intestato a Lega Nord il 30 ottobre e il 20 dicembre 2018, il 3 maggio e il 2 settembre 2019 e le somme di denaro sono state accreditate «su un altro conto corrente aperto presso una banca diversa con causale giroconto Genova». La procura ligure, che indaga per riciclaggio, ipotizza che una parte di quei 49 milioni di rimborsi elettorali che il Carroccio avrebbe dovuti restituire perché proventi di una truffa, siano stati fatti sparire e le centinaia di bonifici in entrata e in uscita sul conto della Lega emersi nell'inchiesta milanese vanno nella stessa direzione. Una «vorticosa movimentazione», la definiscono gli investigatori, quella registrata sul conto corrente della Lega. I trasferimenti di denaro coinvolgono anche i militanti. «Un bonifico in uscita di 20 mila euro disposto l'8 agosto 2018 a favore della deputata Vannia Gava, con causale restituzione prestito infruttifero». E ancora: altri 20 mila euro l'11 luglio 2018 al tesoriere del Carroccio Giulio Centemero, cui segue una settimana dopo un accredito ordinato dallo stesso Centemero verso il conto della Lega per pari importo. Doppia transazione identica effettuata, a maggio 2018, con il deputato Dimitri Coin. «Con ogni probabilità tali giri di fondi sono finalizzati alla fruizione di sgravi fiscali sulle erogazioni liberali prevista dal dl 149/2013», con una detrazione del 26% per importi compresi tra 30 e 30 mila euro all'anno. Tra i soldi che escono, quelli «utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff» dell'allora ministro Matteo Salvini, «Luca Morisi, Leonardo Foa, Matteo Pandini» attraverso la Valdolive, società di pubblicità «precedentemente di proprietà» di Vanessa Servalli, barista e cognata di Luca Di Rubba. Tra quelli che escono, molti vanno alla società di noleggio auto riconducibile sempre a Di Rubba: «48 bonifici dalla Lega Nord per 519 mila euro, 10 dalla Lega per Salvini per 67.878 euro, 4 da Pontida Fin per 52.460 euro».
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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