Parte il tavolo di confronto fra il governo e le parti sociali: il premier Giuseppe Conte convoca per questo giovedì sindacati e imprese, con in cima alla lista la riforma più ampia del fisco. Il premier alle 16 nella Sala Verde di Palazzo Chigi incontrerà i sindacati, alle 19 imprese, artigiani, commercianti e costruttori per discutere del tema della «riforma fiscale»: Confindustria, Cofartigianato, Cna, Confapi, Ance, Confedilizia e Federmanager. E poi sarà la volta dell'Alleanza delle Cooperative (Confcooerative, Legacoop e Agci) e, sul fronte bancario e assicurativo, di Abi e Ania. Un invito che fa seguito all'apertura del vicepremier Luigi Di Maio a workshop di confronto con le parti sociali, e di fatto trae il proprio innesco dal vertice ombra che aveva visto 43 rappresentanti delle parti sociali recarsi da Matteo Salvini, ministro dell'Interno e alter ego di Di Maio alla vicepresidenza del Consiglio, per discutere della legge di bilancio 2020 nella sede, giudicata da molti istituzionalmente inopportuna, del Viminale. Dopo la mossa di Salvini, con cui il vicepremier secondo alcuni aveva avocato a sé prerogative spettanti ad altri membri dell'esecutivo, ne era sorta una polemica. Con Di Maio, titolare dello Sviluppo economico e del Lavoro e dunque punto sul vivo, che aveva attaccato duro i sindacati: «Hanno fatto una scelta di campo», aveva detto a caldo. Scatenando l'ira dei sindacati: «Parole inaccettabili e offensive». Una settimana dopo, tocca al premier ricucire lo strappo.
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