Fedriga: «Drammatico ogni rinvio»

Sabato 29 Febbraio 2020
LA POLEMICA
TRIESTE Per la seconda volta in una settimana, il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga ha usato l'aggettivo drammatico. Speso domenica per descrivere lo stato delle cose che lo aveva convinto a blindare la regione per sette giorni, lo ha ripescato ieri quando ha capito che gli sforzi compiuti non avrebbero condotto al risultato sperato e che la decisione sulla riapertura delle scuole in regione sarebbe slittata ancora. «Dall'alba di oggi (ieri, ndr) io e il presidente del Veneto Luca Zaia abbiamo fatto pressione nei confronti del ministero della Salute affinché venisse presa una decisione prima del fine settimana - ha spiegato Fedriga - Il rinvio del responso per noi è drammatico. Ci troveremo nella spiacevole condizione di dover avvisare dirigenti scolastici, famiglie e studenti con poche ore di anticipo rispetto al possibile rientro in classe di lunedì mattina». Poi l'attacco al premier Giuseppe Conte: «Questo è il governo che abbiamo: la gestione della nostra richiesta non mi è piaciuta e ci ha messo ancora una volta in difficoltà».
AIUTI
Fedriga, che ieri mattina ha convocato la giunta per varare un pacchetto di aiuti a favore delle imprese, continua a conservare «una discreta dose d'ottimismo» in merito alla possibilità di veder decadere - da lunedì - i divieti contenuti nell'ordinanza firmata domenica pomeriggio. «Ma abbiamo bisogno di una solida base scientifica: l'Istituto superiore di sanità deve dirci cosa fare. Credo che per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia sia sufficiente un'ordinanza depotenziata, che consenta di far ripartire università, scuole e vita sociale e che allo stesso tempo contenga delle precauzioni igieniche utili a prevenire il contagio da coronavirus».
Ieri mattina, il rettore dell'università di Trieste Roberto Di Lenarda aveva comunicato che «a partire da lunedì sarebbe stata garantita la ripresa delle attività accademiche». Al momento, però, anche la comunicazione dell'ateneo resta subordinata alle decisioni in arrivo da Roma.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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