E il tweet di De Laurentiis per De Luca (a nome del Napoli) scatena le polemiche

Lunedì 21 Settembre 2020
IL CASO
ROMA Il silenzio è d'oro, ma non per tutti. Che quello elettorale poi, sia una norma evidentemente poco rispettata sulle piattaforme social è stato spesso e volentieri già dimostrato.
L'ultimo a sentirsi esentato in ordine di tempo è però il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il produttore cinematografico infatti ieri ha teso una mano verso il governatore uscente della Campania e amico Vincenzo De Luca che, già in odore di riconferma, con ogni probabilità non avrebbe neanche avuto bisogno dell'endorsement.
ENDORSEMENT
Ciò non toglie però che questo è arrivato e oltre a far saltare dalla sedia chi quelle norme le deve far rispettare (in realtà la legge è del 1956 e non si è mai riusciti a farla davvero valere sui social, nonostante gli sforzi dell'Agcom) e gli esponenti del centrodestra regionale, ha soprattutto fatto imbufalire i tifosi della squadra partenopea.
Nel tweet postato attorno alle 10.30 infatti, De Laurentiis non si limita a parlare da cittadino ma lo fa a nome della società sportiva di cui è presidente. «Cari Campani, il Napoli sostiene la candidatura di De Luca per il secondo quinquennio di presidenza della Campania» scrive. «Oggi è l'unico politico che può risollevare le sorti della Regione a livello nazionale e internazionale. Non abbiate dubbi. È lui l'uomo migliore del momento». Un appello alle urne quasi d'altri tempi che, ovviamente, non solo ha scatenato i sospetti su un accordo tra De Laurentiis e De Luca che porterebbe alla riapertura dello stadio San Paolo a cui stanno lavorando insieme già da settimane, ma ha soprattutto indignato politici, commentatori iscritti a Twitter e tifosi.
Le polemiche social non hanno risparmiato neppure il premier Giuseppe Conte. Il suo invito a recarsi alle urne rivolto agli italiani infatti, è stato interpretato da alcuni come un messaggio elettorale perché il fronte del Si referendario, quello sostenuto dal M5s, in questa analisi avrebbe bisogno che più persone si rechino alle urne.
J'ACCUSE
Accuse di violazione sono piovute anche in Puglia dove il candidato di centrodestra Raffaele Fitto ha additato il suo diretto oppositore Michele Emiliano, per aver fatto delle «pubbliche dichiarazioni» sui social e aver sponsorizzato «in queste ore i suoi post». Un j'accuse che però il comitato elettorale del magistrato e governatore uscente ha prontamente rimandato al destinatario con una in cui non si limitano a smentire ma ribaltano il fronte d'attacco sostenendo che a compiere delle violazioni - sempre a mezzo social - è stato non solo lo stesso Fitto ma anche l'altro candidato Ivan Scalfarotto.
Al di là della querelle pugliese c'è però anche da registrare come, ovviamente sui social, siano circolati anche diversi sondaggi fasulli. In particolare, come denuncia su Twitter il direttore di YouTrend Lorenzo Pregliasco, è stato molto diffuso uno sulle elezioni comunali in provincia di Napoli che però era assolutamente falso.
MESSAGGI INCRIMINATI
Non solo, un altro caso singolare si è verificato ieri a Padova. Diversi utenti residenti nella cittadina veneta e nei paesi immediatamente vicini, hanno infatti segnalato di aver ricevuto sul proprio smartphone un sms che viola ogni norma sul silenzio elettorale (oltre alla loro privacy). Il messaggio di testo, inviato da un numero che in passato era stato utilizzato in campagne promozionali per connessioni a internet veloci, invita i riceventi a votare per Loredana Borghesan, candidata alle elezioni regionali del Veneto da Forza Italia a sostegno del governatore uscente Luca Zaia. Anche in questo caso, il silenzio è un'altra cosa.
Francesco Malfetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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