Due livelli e task force locali per la gestione del Recovery «Va recuperata la credibilità»

Venerdì 9 Aprile 2021
LA STRATEGIA
ROMA Mario Draghi ci lavorava da tempo, da quando è approdato a Palazzo Chigi. Perché il successo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è la sua mission principale. E perché è «la chiave per la ripartenza del Paese». E ieri, incontrando i rappresentanti delle Regioni per illustrare il Pnrr che nasce dal Recovery Plan, il premier ha dettagliato governance e obiettivi per spendere nei prossimi anni i circa 700 miliardi in arrivo dall'Europa. Con una premessa: «Siamo nei tempi, il 30 aprile consegneremo il piano» a Bruxelles. E con un avvertimento: «Dobbiamo recuperare la credibilità nella capacità di investire e spendere. L'abbiamo persa tantissimi anni fa. Ora bisogna cambiare tutto per rispettare i tempi di attuazione, superando gli ostacoli a livello politico, istituzionale, amministrativo, contabile e anche giudiziario. Su queste aree bisogna correre».
IL PERCORSO
Parlando con i governatori regionali assieme alla ministra Mariastella Gelmini, Draghi ha esordito dicendo che «le sfide si vincono solo insieme, voi siete le nostre antenne sul territorio, quelli più vicini ai cittadini». Perciò «il rapporto tra governo e Regioni deve essere di collaborazione altrimenti queste sfide non si vincono».
Poi il premier ha illustrato il Pnrr: «Si tratta di un pacchetto di investimenti molto ambizioso e un pacchetto di riforme» che va a coprire gli anni tra il 2021 e il 2026. «Dobbiamo essere consapevoli della portata storica di questo piano, è un'occasione unica» per migliorare le scuole e modernizzare la burocrazia. «E' importantissimo spendere e spender bene».
Draghi ha soprattutto descritto la governance del Pnrr con un triunvirato e task force locali: «Il modello organizzativo prevede due livelli, strettamente legati tra di loro. La struttura di coordinamento centrale supervisiona l'attuazione del piano ed è responsabile dell'invio delle richieste di pagamento alla Commissione europea, a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiscono una struttura di valutazione e una di controllo. Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Inviano i loro rendiconti alla struttura di coordinamento centrale, per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione Ue». Il governo intende inoltre «costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali a migliorare la loro capacità di investimento e a semplificare le procedure». La supervisione politica del piano è invece affidata a un comitato istituito a palazzo Chigi, a cui partecipano i ministri competenti. La famosa cabina di regia.
In questo disegno, gli enti territoriali hanno dunque quattro funzioni: «Regioni ed enti locali hanno la responsabilità attuativa delle misure loro assegnate. Le Regioni supervisionano i progetti gestiti dagli enti locali e questi partecipano alle strutture di sorveglianza del piano e contribuiscono alla sua corretta attuazione».
Draghi ha poi spiegato che il Pnrr ha «tre priorità trasversali Giovani, Parità di Genere e Sud - e sei missioni: digitalizzazione, transizione ecologica, infrastrutture, istruzione e ricerca, inclusione e coesione e salute». Per quanto riguarda la digitalizzazione, «puntiamo a una diffusione capillare della fibra ottica su tutto il territorio e in particolare nel Mezzogiorno. Sosteniamo i settori culturali e creativi del Paese, duramente colpiti dalla pandemia».
Nell'ambito della transizione ecologica, «investiamo nella tutela del territorio e delle risorse idriche. In particolare, intendiamo prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerare, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici». Per quanto riguarda le infrastrutture, «interveniamo nelle ferrovie, in particolare nell'alta velocità verso il Sud per merci e passeggeri, e nell'alta velocità che collega il Nord all'Europa. Rafforziamo le linee ferroviarie regionali e i nodi metropolitani».
Nell'ambito della missione Istruzione e ricerca «potenziamo l'offerta di asili nido e scuole materne. Per i giovani, rilanciamo gli istituti di formazione professionale (ITS) e ampliamo l'accesso a sussidi, alloggi e sgravi fiscali per i ragazzi meritevoli in condizioni economiche e sociali difficili».
Il governo «ha come priorità aiutare le fasce più povere della popolazione, spesso le più esposte alla crisi del Covid-19. Quindi nel piano è presente anche un importante intervento di rigenerazione dell'edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese». Infine, per quanto riguarda la sanità, «il piano rafforza le strutture e i servizi sanitari di prossimità, che hanno dimostrato gravi carenze durante la pandemia, sostituendo tecnologie obsolete negli ospedali, e migliorando i sistemi informativi sanitari».
Al termine del vertice soddisfatta la Gelmini e soddisfatti i governatori. «Siamo pronti a collaborare», ha detto il presidente Stefano Bonaccini.
Alberto Gentili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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