Dl giustizia, deposito atti e indagini da remoto

Mercoledì 28 Ottobre 2020
LE MISURE
ROMA L'obiettivo è non fermare la Giustizia e fare proseguire i lavori in sicurezza. Il governo interviene con una serie di misure volte ad arginare il diffondersi del contagio anche nelle cittadelle giudiziarie, limitando l'afflusso di operatori e utenti nei tribunali. Lo fa con un sistema di interventi contenuti nel dl Rilancio, sui quali il Guardasigilli si è confrontato con i rappresentanti della magistratura e dell'avvocatura, che per la prima volta sul tema arrivano a un documento comune tra procure e Unione delle camere penali. Nella bozza si va dai processi a porte chiuse al compimento di alcuni atti di indagine da remoto, fino al deposito degli atti mediante pec. L'indagato e la persona offesa potranno essere sentiti dal pm anche in collegamento dallo studio del difensore che li assiste, mentre i consulenti del pm e la polizia giudiziaria potranno essere ascoltati dal loro stesso ufficio. Se la presenza fisica delle persone detenute non potrà essere assicurata senza mettere a rischio le esigenze di contenimento della diffusione del coronavirus, la partecipazione avverrà da remoto. Il giudice che si trovi in condizioni di quarantena o di isolamento potrà partecipare all'udienza anche da un luogo diverso dall'ufficio giudiziario.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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