Divieti, le regioni in attesa Scuola: riapertura a metà

Sabato 29 Febbraio 2020
IL QUADRO
VENEZIA Il Governo non ha ancora dato una risposta. Non l'ha data al Veneto che vorrebbe tornare alla normalità e quindi riaprire scuole, musei, cinema, chiese. E non l'ha data alla Lombardia che invece vorrebbe prorogare la chiusura degli istituti scolastici per un'altra settimana. La decisione verrà presa oggi e pare di capire che, sul fronte scuola e almeno per tre Regioni - Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna - avrà le stesse determinazioni. Ossia: se sarà ritorno in classe, lo sarà per tutte e tre. Se sarà ancora uno stop alle lezioni, non ci saranno diversità di trattamento. Il confronto, semmai, potrà essere se tenere tutti a casa - insegnanti, bidelli, scolari - o se invece propendere per una sospensione delle lezioni, il che significherebbe che solo i ragazzi non si presenterebbero in classe, senza però escludere, laddove possibile, insegnamenti telematici.
IL CONFRONTO
Fino alla mezzanotte di domani resteranno comunque in vigore le disposizioni dell'ordinanza firmata una settimana fa d'intesa con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Sarà il primo weekend da coronavirus con cinema e teatri chiusi e le messe della domenica di Quaresima, come ha comunicato il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, trasmesse in diretta streaming. Ma cosa succederà da lunedì? Ieri era atteso il pronunciamento dell'Istituto superiore di Sanità in merito alla riapertura o meno delle scuole, ma la giornata è trascorsa tra riunioni e teleconferenze con Roma. Il verdetto è atteso oggi.
L'AUSPICIO
L'auspicio del governatore Luca Zaia è che «lunedì possano riaprire le scuole del Veneto, ma nel rispetto delle valutazioni scientifiche. Ripartire è il sogno. L'ordinanza - ha aggiunto il presidente - scade da domenica alle 24, se non si fa nulla si torna alla normalità, altrimenti serve una nuova ordinanza, e che sia più restrittiva o meno restrittiva bisogna che l'Istituto superiore della Sanità dia indicazioni, e che le certifichi, perché questo è il modo di procedere più corretto, ma bisogna decidere». Il fatto è che il Veneto presenta situazioni assolutamente diverse: ci sono tre province - Rovigo, Verona, Belluno - non toccate dall'emergenza coronavirus, praticamente indenni. Ci sono le zone rosse di Vo' e dell'ospedale di Schiavonia, ma è anche vero che i casi di contagio, pur aumentati, non sono schizzati: ieri si era a quota 151, ma solo 33 ricoverati e già tre dimessi. Può bastare per riaprire le scuole? Zaia vuole che si esprima la comunità scientifica.
LO STOP
Anche la Lombardia chiede che si pronunci il Governo, ma ha una posizione diversa: stop per un'altra settimana. O, meglio, smart learning. «Chiediamo - ha il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala - non la chiusura delle scuole ma la sospensione delle lezioni. La chiusura delle scuole vuol dire chiudere completamente i plessi scolastici mentre con la sospensione delle lezioni, quelle che possono attivare lo smart learning possono farlo, con docenti e personale che possono entrare a scuola e continuare certo in forma molto ridotta la didattica». Le Università lombarde, in compenso, hanno già deciso: niente lezioni fino al 7 marzo.
«Mi auguro che le scuole riaprano il prima possibile - ha detto il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina - fermo restando che le situazioni sono diverse: in Friuli e in Trentino non c'è la situazione di Veneto e Lombardia». E infatti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha detto che, «salvo sorprese», è confermata la riapertura per lunedì 2 marzo di scuole, asili e università in Trentino. L'Università di Padova è pronta a far sostenere anche gli esami in via telematica.
I SINDACATI
La Cgil, con il segretario veneto Christian Ferrari, ha chiesto «prudenza» nella riapertura delle scuole, mentre la segretaria della Cisl Sandra Biolo ha avvisato: che non si pensi di sanificare gli istituti scolastici nei giorni di chiusura previsti dall'ordinanza.
Anche gli Uffici scolastici e i Comuni si stanno preparando in vista della possibile apertura dei plessi, ma le indicazioni date in queste ore dalle Ulss non sono uniformi: «È sufficiente un'accurata pulizia e una prolungata aerazione dei locali», ha detto l'Ulss 4 del Veneto orientale, mentre l'Ulss 2 Marca Trevigiana ha raccomandato «un successivo passaggio con ipoclorito di sodio allo 0,1%» o «una concentrazione di etanolo al 75% dopo la pulizia con detergente neutro», raccomandando anche l'uso di guanti monouso.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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