«Dicevano che i 5Stelle sono barbari ma stiamo dando stabilità al Paese»

Lunedì 18 Gennaio 2021
Presidente Francesco D'Uva, da ex capogruppo M5s alla Camera, è in grado di fare previsioni? Oggi alla Camera e domani al Senato: ce la farà il governo?
«Il Parlamento dirà la sua, come è giusto che sia. Non sarà una decisione presa a scatola chiusa. Il governo, con il presidente Conte, porterà un progetto. Su quello saremo chiamati a esprimerci. Il che significherà anche prendersi le proprie responsabilità. Io ritengo che ci troveremo di fronte a un progetto aperto, valido e ambizioso. A quel punto bisognerà vedere chi si tirerà indietro senza motivo».
La linea di M5S è tutti per Conte?
«Lo abbiamo indicato per ben due volte come premier perché crediamo, tra le altre cose, che la sua figura dia al Paese la credibilità che merita agli occhi del mondo. In questo momento è fondamentale».
Condivide le posizioni di Renzi che parla di governo impantanato?
«Sinceramente non ho capito - come, penso, la maggioranza degli italiani - quale sia il punto focale della critica di Iv. Un Recovery Plan che punta su istruzione, ricerca e innovazione, che investe queste risorse invece di spenderle e basta, mi sembra abbastanza lungimirante per una ripartenza piena del Paese. Detto questo, tutto si può migliorare. Ma ci si mette a un tavolo, si discute e si risolvono i problemi. Strappare non è mai edificante, lo abbiamo già visto nell'estate 2019. Adesso bisogna fare in fretta, migliorare il piano in Parlamento e presentarlo in Europa. Un blocco adesso sarebbe fatale, questa è la verità».
Ritiene che sia giusto riaprire il canale di comunicazione con Iv?
«Io ritengo che sia giusto pensare a lavorare per gli italiani. Non è una frase fatta, stavolta non si prescinde dai temi. Ci sono scadenze imminenti, persone che soffrono a causa della crisi, bollettini sanitari pesanti ogni giorno. Renzi si è tirato fuori da solo. Noi ci siamo già espressi sul suo comportamento. Più che altro, adesso vedremo se i parlamentari di Iv, con il loro voto, giudicheranno giusto aver chiuso il canale di comunicazione con il resto della maggioranza».
Che maggioranza uscirà dalla prova delle Camere?
«Una maggioranza che ha a cuore l'Italia. La stessa che ha formato il governo nel settembre 2019, se ci pensa. Se il progetto che verrà presentato in Aula verrà giudicato valido, alla base attuale si aggiungeranno altri consensi. Non andiamo a giocare a tombola, ma a mettere le forze politiche davanti a un programma».
L'eventuale prospettiva di un governo di minoranza la preoccupa?
«I numeri, da soli, sono soltanto cifre. Occorre riempirle di significato, con i progetti. Chi pensa che sia tutta una questione di affastellare numeri in Aula oggi e domani, sbaglia. Il governo ha prospettiva e respiro se ha contenuti. Se questi contenuti hanno una tenuta di fronte al giudizio dei principali attori in campo, allora la prospettiva ci sarà. A quel punto sarà in minoranza di fronte al Paese chi è contro a prescindere».
Ma è possibile un allargamento della maggioranza con la sostituzione di Iv con un gruppo di costruttori?
«Trattare la questione come se si andasse in cerca di pezzi di ricambio a mio avviso è sbagliato. Il nucleo fondante della maggioranza rimane lo stesso. A partire da quello, e dai progetti, si costruisce. Costruttore è chi si rimbocca le maniche e si mette al lavoro per il Paese, non si è costruttori a parole. È il momento di una scelta che prescinde dalle bandiere: ognuno deve decidere da che parte stare».
M5S si è schierato a sostegno del premier, secondo lei hanno fatto e faranno altrettanto il Pd e Leu?
«M5S, nonostante qualcuno anni fa ci dipingesse come i barbari alle porte di Montecitorio, sta dando stabilità al governo. Con questo approccio diamo pieno sostegno al presidente Conte. Concetto, quest'ultimo, che hanno ribadito anche Pd e Leu».
Emilio Pucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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