Decreti sicurezza, sì alla revisione Il Viminale: «Un codice per le Ong»

Mercoledì 1 Luglio 2020
Decreti sicurezza, sì alla revisione Il Viminale: «Un codice per le Ong»
LA RIFORMA
ROMA L'unico braccio di ferro è sulle sanzioni per le Ong che effettueranno salvataggi senza avvisare lo Stato di bandiera e il centro di coordinamento e soccorso. Il M5S vuole che le multe restino, mentre nel testo proposto dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese non se ne trova più traccia. Il Movimento, comunque, chiede una rimodulazione dell'entità della sanzione: non più la cifra di un milione di euro decisa in sede di conversione del decreto Salvini bis, ma da 10 a 50mila euro. In caso di reiterazione, invece, viene chiesta la confisca dell'imbarcazione. Ieri si è tenuta la terza riunione al Viminale del tavolo di maggioranza di governo chiamato a riscrivere i decreti sicurezza, dopo i rilievi mossi dal Capo dello Stato. L'ok definitivo non è ancora arrivato, ma la soluzione condivisa è stata praticamente trovata e verrà proposta nella prossima riunione, il 9 luglio. Mentre Pd, Leu e Iv vorrebbero portare in Cdm il nuovo testo prima della chiusura estiva, il M5S preferirebbe rimandare la riforma in autunno.
IL DOCUMENTO
I Cinquestelle hanno presentato un documento di 7 pagine: sono favorevoli alla riforma del sistema di accoglienza con il ritorno agli Sprar, all'ampliamento delle protezioni speciali e sussidiarie con la possibilità di convertirle in permessi di lavoro, al ripristino delle attività di integrazione anche per i richiedenti asilo e a ulteriori protezioni per i minori non accompagnati. Nel documento si fa riferimento anche alla riduzione dei tempi di detenzione nei Centri per il rimpatrio dei migranti destinati all'espulsione: si torna da 180 a 90 giorni in mancanza di un accordo bilaterale con il Paese di rimpatrio.
Ora il ministro dovrà redigere un nuovo testo, da presentare al tavolo il 9 luglio. Intanto la Lega insorge e parla di «regali ai trafficanti».
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