Cybercrime, è allarme: colpito oltre un miliardo di persone

Giovedì 1 Marzo 2018
Cybercrime, è allarme: colpito oltre un miliardo di persone
L'EMERGENZA
MILANO Ogni cinque minuti un utente collegato alla rete è vittima di un attacco informatico. Il cybercrime, è l'allarme lanciato dagli esperti, è fuori controllo: nel 2017 ha colpito oltre un miliardo di persone nel mondo, con danni globali per oltre 500 miliardi di dollari.
ATTACCHI SISTEMICI
I costi dell'insicurezza informatica hanno fatto «un salto quantico», quintuplicando in sei anni. Gli attacchi sul web sono cresciuti su scala globale del 240% rispetto al 2011 e colpiscono sempre più settori cruciali come la geopolitica e la finanza. «La situazione che emerge è molto preoccupante perché prefigura concretamente l'eventualità di attacchi con impatti sistemici molto gravi», spiega Andrea Zapparoli Manzoni, membro del comitato direttivo del Clusit, l'associazione italiana per la sicurezza informatica che riunisce oltre 500 organizzazioni. La mappatura sui rischi della rete rivela una vera e propria emergenza: nel 2017 sono stati 1.127 gli attacchi «gravi» registrati e analizzati globalmente dai tecnici, di questi il 21% è stato classificato di impatto «critico». Rispetto all'anno precedente, la crescita è stata del 7%. Tra i principali problemi individuati dal Clusit c'è la diffusione del malware come primo vettore di incursione. Sono semplici virus malevoli con cui vengono realizzati attacchi efficaci a costi sempre minori: in un anno sono aumentati del 95%, quelli per dispositivi mobili costituiscono ormai il 20% del totale. In netto aumento anche la categoria «bersagli multipli», cioè le aggressioni verso molte vittime in parallelo: nel 2017 è balzata del 353% a dimostrazione che tutti sono potenziali vittime e che chi attacca è in grado di colpire molte organizzazioni alla volta massimizzando il danno (come l'attacco NotPetya) o i guadagni (ad esempio i cryptominer, virus che producono bitcoin). Per gli hacker infettare i dispositivi e i computer è un lavoro redditizio e come ha dimostrato l'attacco WannaCry, che ha messo in difficoltà migliaia di aziende lo scorso anno, il pericolo principale arriva dai ransomware, una particolare famiglia di virus che blocca l'accesso ai dati e chiede un riscatto in denaro.
SICUREZZA INSUFFICIENTE
Il cybercrime che sottrae soldi o informazioni ha provocato danni per 500 miliardi di dollari, di cui 180 miliardi a privati cittadini, ma a preoccupare maggiormente sono l'information warfare, la guerra delle informazioni, e il cyber spionaggio con obiettivi politici e industriali. La prima segna un +24%, il secondo un +46% e sono classificati di livello critico. «Il cybercrime è diventato oramai l'ultimo dei problemi, oggi ci troviamo a fronteggiarne di ben peggiori. Il 2017 è stato l'anno della definitiva discesa in campo degli Stati come attori di minaccia», sottolinea Zapparoli Manzoni. Quanto all'Italia, gli esperti stimano che i danni derivanti da attività di cyber crimine sfiorino i 10 miliardi di euro, un valore dieci volte superiore a quello degli attuali investimenti in sicurezza informatica che attualmente sfiorano il miliardo di euro. «Sono ancora largamente insufficienti. Ad oggi, alla vigilia delle elezioni, riscontriamo che il dibattito politico in Italia sta dando risposte inadeguate al tema della sicurezza cyber, fondamentale per lo sviluppo e il benessere dei suoi cittadini, nonché per la credibilità e la competitività del nostro Paese sul piano internazionale», conclude Zapparoli Manzoni.
C.Gu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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