Covid, un milione di vittime Studio Usa sulle mascherine: l'Italia rischia picco di morti

Lunedì 28 Settembre 2020
IL CASO
ROMA Fino a 700 morti al giorno per coronavirus in Italia prima del 2021, 15 mila contagi al giorno a novembre e oltre 40 mila a dicembre. Insomma, un Natale fortemente drammatico. Almeno secondo lo studio effettuato dal sito web Worldometer, che ha ipotizzato questo scenario qualora le regole di protezione individuale non venissero rispettate dagli italiani, a cominciare dall'uso delle mascherine.
L'analisi realizzata dagli esperti di statistica del sito, che viene preso in considerazione anche dai membri del Comitato tecnico scientifico che affiancano Palazzo Chigi nella gestione dell'emergenza, prevede tre scenari per i prossimi mesi in Italia, con una possibile crescita esponenziale dei contagi e delle vittime fin da metà ottobre. «Lo studio - spiega il virologo Andrea Crisanti - non tiene conto di eventuali misure restrittive o di ulteriori nuove aperture (come avrebbero potuto essere gli stadi), ma disegna gli scenari sulla base dei comportamenti individuali». A cominciare dalle mascherine, dal distanziamento sociale, dall'igiene personale, che - spiegano gli analisti di Worldometer - se non venissero adottati con la giusta disciplina potrebbero far arrivare i contagi già dal primo novembre a 15.000 al giorno, contro i circa 2.000 di questo periodo. E il numero potrebbe addirittura raggiungere i 40.000 a dicembre. In proporzione, si potrebbero contare tra i 500 e i 700 decessi ogni 24 ore. Se, invece, le misure di precauzione fossero più stringenti il bilancio si dimezzerebbe.
LE MISURE
«Di quelle proiezioni, che vanno prese in seria considerazione - sottolinea ancora Crisanti -, bisogna anche dire che non tengono conto a esempio dell'attività di isolamento degli asintomatici, però è indubbio che se gli indicatori reali schizzassero sopra la soglia dei 5 mila contagi al giorno le cose si metterebbero male perché da lì è un attimo ritrovarseli a 10/15 mila e perdere progressivamente la capacità di fare i tamponi e quindi di tenere sotto controllo l'epidemia». In base allo studio, la linea viola è la proiezione epidemica rispetto allo status quo; la linea verde ipotizza un maggior rigore dei cittadini a proposito di mascherine, distanziamento sociale e igiene; la linea rossa prevede quello che accadrebbe se si dovessero allentare le precauzioni. E quindi solo una maggiore attenzione da parte di tutti consentirebbe di contenere l'epidemia.
Anche perché, alla luce degli ultimi dati aggiornati dalla Johns Hopkins university, secondo la quale ci si sta avvicinando alla quota di un milione di morti per Covid-19 in tutto il mondo, i rischi sono concreti. Le vittime accertate, infatti, hanno superato di molto le 990 mila. Dall'inizio dell'epidemia sono stati ufficialmente diagnosticati oltre 32,7 milioni di casi di infezione, di cui almeno 22,3 milioni ora considerati guariti. Gli Stati Uniti sono il paese più colpito sia in termini di decessi sia di casi, con oltre 204 mila decessi. Seguono il Brasile con più di 140 mila, l'India con oltre 93 mila morti.
E in questo scenario si inserisce l'appello dei due premi Nobel per l'Economia 2019, Esther Duflo e Anhijit Banerjee, rivolto al governo francese, dopo la rapida crescita dei contagi. Suggeriscono di chiudere tutto dal 1 al 20 dicembre, chiedendo alle famiglie di restare a casa. Il costo per l'economia sarebbe importante - ammettono -, «ma meno di quello che comporterebbe annullare il Natale o mettere a rischio i nonni».
L'ISOLAMENTO
Con oltre 14 mila nuovi casi e 39 morti in 24 ore, la Francia vive momenti di grande apprensione, e si teme che le ultime misure annunciate - chiusura di bar e ristoranti a Marsiglia, «zona di allerta massima», e delle palestre a Parigi, «zona di allerta rafforzata» - non basteranno. «Nessuno vuole fare la parte del Grinch che ha rubato il Natale, soprattutto non un presidente che vorrebbe essere rieletto - scrivono i due premi Nobel a Le Monde -. Eppure, se andiamo avanti così, l'ipotesi di un confinamento generalizzato proprio intorno alle feste di fine anno non si potrà scartare». Un lockdown dell'Avvento che aiuti a salvare i nonni.
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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