Cortina rinvia i mondiali La Fis prende tempo La Germania: sbagliato

Martedì 26 Maggio 2020
IL CASO
CORTINA D'AMPEZZO Gara a cinque cerchi e Mondiali di sci nello stesso anno. Non succedeva dalle Olimpiadi invernali del 1996. All'epoca fu colpa della mancanza di neve, questa volta potrebbe essere colpa del coronavirus. Il condizionale è ancora necessario perché il board della Federazione internazionale a cui la Federazione italiana ieri ha presentato la proposta di rinviare di un anno i Mondiali di Cortina ha scelto di rinviare la decisione al primo luglio. A pesare al tavolo sarebbe stata la posizione della Germania che ha espresso in modo netto le perplessità sul rinvio nello stesso anno delle Olimpiadi. A quel punto, per evitare lo scontro, si è deciso per il rinvio. A questo punto appare comunque improbabile che la proposta italiana non venga accettata. Gli organizzatori, in ogni caso, mettono in chiaro di essere eventualmente pronti.
L'ANNUNCIO
Domenica sera il numero uno del Coni Giovanni Malagò ha annunciato che il presidente della Federazione italiana sport invernali, Flavio Roda, avrebbe chiesto la possibilità di rinviare i Mondiali a marzo del 2022, quindi dopo le Olimpiadi. Così è stato. All'uscita dal vertice la stessa Federazione italiana ha diramato un comunicato in cui ha spiegato le ragioni della richiesta che lascerà la Perla delle Dolomiti a bocca asciutta per un altro anno dopo che Cortina aveva già pagato al virus la cancellazione delle finali di Coppa del Mondo.
CONDIVISIONE
«Il Consiglio di oggi - ha spiegato la Federazione Italiana - ha rappresentato uno dei momenti di maggior condivisione dell'intera storia del movimento degli sport invernali italiani. La volontà italiana è quella di portare a compimento un grande evento sportivo, nelle migliori condizioni possibili e, soprattutto, il più possibile al riparo dalle code della pandemia che sta condizionando l'operatività mondiale».
«La cancellazione delle Finali di Coppa del Mondo di sci alpino - ha spiegato la Federazione - ha già causato ingenti danni economici e d'immagine, in più non c'è stata l'opportunità di testare tutte le nuove infrastrutture e i piani operativi previsti per i Mondiali 2021. Sono infine andati persi gli introiti che sarebbero derivati dai diritti TV e dalle partnership che non hanno potuto essere onorate in termini di visibilità. Essendo la Fondazione un ente no-profit, Coni e Fisi hanno provveduto a garantirle liquidità, grazie a prestiti bancari presso l'Istituto di Credito Sportivo rispettivamente per 5 e 14 milioni di Euro».
LA RICHIESTA DI GARANZIE
A 9 mesi dal via del Mondiale l'organizzazione dovrebbe essere pronta a gestire ogni possibile scenario. «Dallo svolgimento dei Mondiali a porte chiuse, ad una possibile cancellazione dell'evento sotto data. Un'eventualità scrive la Fisi che Fondazione non può permettersi di affrontare e che porterebbe ad una perdita secca di oltre 30 milioni di Euro».
LE TENSIONI
L'ipotesi di un rinvio, tuttavia, non è piaciuta ai tedeschi con il presidente Maier che ha parlato apertamente di «idea sbagliata. Ci sarà un'attenzione così forte sui Giochi olimpici del febbraio 2022 che un campionato mondiale subito dopo avrebbe poco senso». Ha spiegato il numero uno della Federazione tedesca di sci, Wolfgang Maier, alla Dpa in merito alla richiesta degli organizzatori di spostare la rassegna iridata. «Inoltre, non sarebbe una buona cosa per gli atleti avere due grandi manifestazioni in così poco tempo»
IL MINISTRO
Tra i primi a prendere parola a sostegno dell'ipotesi della Federazione Italiana, il ministro (bellunese) per i Rapporti con il parlamento, Federico D'Incà. «Sono consapevole di quanto l'appuntamento sia importante per il territorio e per lo sport italiano: ho seguito da vicino il grande lavoro organizzativo di questo evento che aspettavamo da tempo e che, se rimandato al 2022, si svolgerà con maggiore sicurezza per gli atleti e per il pubblico. In questa ipotesi, però, sono sicuro che il territorio si farà trovare ancora più preparato ai Mondiali e tutti gli sforzi fatti finora daranno i propri frutti in vista della nuova data: da parte del Governo c'è tutto il sostegno a Cortina e c'è la fiducia, più volte espressa, nei confronti degli organizzatori e di chi ha finora gestito questo percorso, a partire dal commissario Luigi Sant'Andrea». Chissà se un anno in più sarà sufficiente a terminare le opere di viabilità. Anas ha già messo le mani avanti spiegando che le quattro varianti Mondiali della 51 di Alemagna non saranno pronte prima del 2024.
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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