Coprifuoco fino alle 23 sì a ristoranti e cinema l'Italia cerca di ripartire

Mercoledì 21 Aprile 2021
IL CASO
ROMA La bozza del decreto viene diffusa prima della riunione del Comitato tecnico scientifico è questo la dice lunga sul cambio di passo. Da lunedì tornano le zone gialle che potrebbero riguardare ben undici regioni e si potrà andare al ristorante o in pizzeria anche la sera rientrando a casa, probabilmente, entro le 23. Sullo slittamento di un'ora del coprifuoco è ancora in corso un braccio di ferro nella maggioranza. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto ieri ai presidenti di regione che l'orario non si tocca e che quindi si rientrerà a casa per le 22. Ma anche nel governo non tutti la pensano allo stesso modo e nel consiglio dei ministri, che dovrebbe tenersi oggi, il dibattito è assicurato e la mediazione potrebbe trovarsi con un coprifuoco che si allenta solo dopo il 1 maggio in modo che da quella data si possa andare al ristorante o al teatro senza dover uscire al primo atto.
BRACCIO DI FERRO
I presidenti di regione, come il ligure Giovanni Toti, però insistono e sostengono che «altrimenti sarà inutile aprire i ristoranti la sera» e lo hanno ribadito nella riunione della conferenza Stato-Regioni. I ristoranti potranno accogliere clienti al chiuso dal 1 giugno. Il decreto dovrebbe valere sino al 31 luglio così come lo stato d'emergenza e così come chiesto dal portavoce del Cts Silvio Brusaferro. Il condizionale è d'obbligo perché la scadenza si porta dietro anche il sistema dei colori sul quale nel governo si discute. Lo scorso anno le fasce non c'erano e questo ha permesso soprattutto al settore turistico di rialzare la testa. Prenotare quest'anno una settimana di vacanza in Sicilia o in qualunque altra regione senza avere certezze - per poi magari trovarsi in zona rossa e con i ristoranti chiusi - rischia di diventare difficile e di scoraggiare gli arrivi dall'estero. E' un problema che il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha ben presente anche perché Paesi europei, come per esempio la Grecia, hanno già riaperto chiedendo ai turisti di produrre solo un tampone all'arrivo. La durata del meccanismo dei colori, che nella bozza segue lo stato d'emergenza e la stessa durata del decreto, non piace alla Lega e anche a Forza Italia. Salvini, che lo scorso anno criticò anche l'allungamento dello stato d'emergenza, continua ad avvertire la pressione di FdI che con Giorgia Meloni ha già contestato l'idea di prolungare lo stato d'emergenza. E' quindi possibile che il decreto possa subire modifiche temporali, nel corso di applicazione o che possa essere sostituito prima della scadenza naturale così come sta accadendo a quello vigente.
Tra le novità c'è quella del certificato verde che permetterà lo spostamento tra regioni rosse ed arancioni. Nelle zone gialle e bianche ci si potrà muovere liberamente, ma - per complicare un po' le cose e sino al 15 giugno - una sola volta al giorno per andare a trovare amici o parenti e non più di quattro. Si riapriranno - sempre in zona gialla o bianca - cinema e teatri, sale da concerto e musei. Lo stato d'emergenza è prorogato di altri tre mesi e scadrà il 31 luglio come il decreto, ma solo il 1 giugno si potrà tornare negli stadi o nei palazzetti dello sport - con una capienza del 25% e non oltre i mille all'aperto e i 500 al chiuso - ad assistere partite di calcio o di basket che però non ci saranno perché i campionati, se si esclude l'Europeo di calcio, saranno terminati.
IL SISTEMA
Il decreto riprende sostanzialmente quanto illustrato da Mario Draghi. Salvo alcune questioni ancora da definire - coprifuoco e vigenza del sistema dei colori - dovrebbe permettere già da lunedì prossimo un cambio di passo che tiene conto della situazione pandemica, vaccini compresi, ma anche di quella economica di molte categorie produttive che sono ormai chiuse da un anno. E' il caso delle palestre che potranno riaprire solo il 1 giugno - insieme agli stadi e ai palazzetti - ma con una capienza del 25%. Solo dal 1 luglio si potrà andare nei parchi a tema e in quelli termali anche se le piscine all'aperto riaprono il 15 maggio. Si potrà organizzare un congresso - anche di partito - o andare ad una fiera ma solo dal 1 luglio.
Un dedalo normativo complicato al quale si aggiungono una serie di protocolli da rispettare per recarsi al cinema o anche in spiaggia. I lidi riapriranno infatti a metà maggio, ma con le regole dello scorso anno che prevedono distanziamenti tra i lettini e gli ombrelloni e anche quando si fa il bagno, a meno che non si tratti di congiunti, o del bagnino.
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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