Chiusure a Pasqua, lite Salvini-Zingaretti la prima vera grana per Palazzo Chigi

Venerdì 26 Febbraio 2021
IL CASO
ROMA Da palazzo Chigi, con Mario Draghi impegnato a seguire (da remoto) i lavori del Consiglio europeo dedicato alla campagna vaccinale e alla lotta al Covid, non filtra nulla. Ma non deve essere stata apprezzata dal premier la nuova sortita di Matteo Salvini contro le misure anti-pandemia.
Martedì Draghi aveva chiamato il leader della Lega a palazzo Chigi per un colloquio. In quella occasione aveva raccomandato di abbassare i toni, considerato l'allarme innescato dalla diffusione delle varianti in tutto il Paese e valutato il disagio crescente tra cittadini, categorie e imprese di fronte alla «doverosa e necessaria» conferma delle misure restrittive. Operazione inutile. Passate poche ore, Salvini è tornato all'attacco inquadrando nel mirino il termine del nuovo Dpcm che scadrà martedì 6 aprile, due giorni dopo Pasqua, e che confermerà tutte le misure del provvedimento ancora in vigore deciso da Giuseppe Conte il 5 gennaio.
Ecco le parole del capo della Lega: «Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura. Se ci sono situazioni locali a rischio, si intervenga a livello locale. Però parlare già oggi di una Pasqua chiusi in casa non mi sembra rispettoso degli italiani». Ancora: «Diamo la parola al buon senso, i sindaci di tutta Italia e di tutti i colori politici chiedono di riavviare alcune attività economiche, sociali, imprenditoriali che non comportano alcun rischio. Il ministro Speranza è contrario? Lo aiuteremo a garantire discontinuità rispetto al governo precedente. Siamo al lavoro per aiutarlo».
LA REPLICA DEM
Se Draghi per ora tace e anche il ministro della Salute evita di replicare, a rispondere a Salvini ci ha pensato il segretario del Pd, Nicola Zingaretti: «Vedo che, sulla pandemia, Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l'Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all'infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal Governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano».
Tale è la tensione che Zingaretti, nonostante l'incontro per la presunta pace avvenuto la settimana scorsa con Salvini, ha attaccato il leader della Lega anche sul fronte dei migranti: «Quell'obbrobrio giuridico dei decreti Salvini me lo ricordo bene perché iniziò lo smantellamento della rete di accoglienza». La replica del capo leghista è stata velenosa: ha tirato fuori dalla naftalina il caso Bibbiano, la brutta storia dei presunti affidi illeciti di bambini nel Comune del reggino a guida dem.
A.Gen.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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