Centinaia di modelli dell'artista realizzati prima di scolpire il marmo

Domenica 2 Agosto 2020
La Gipsoteca canoviana è parte del Museo Canova dedicato alle opere dello scultore Antonio Canova (1757-1822) voluto dal fratellastro Giovan Battista Sartori. La Gipsoteca è ospitata in un grande edificio a forma basilicale progettato nel 1836 da Giuseppe Segusini che raccoglie modelli in gesso, bozzetti in terracotta, marmi del celebre artista. Accanto alla gipsoteca, la casa natale raccoglie la pinacoteca (oli su tela e tempere), alcuni disegni, le incisioni delle opere e numerosi cimeli. La raccolta delle centinaia di gessi conservati nella Gipsoteca di Possagno è la testimonianza di un lavoro continuo e gravoso che Canova profondeva nelle sue opere: le statue canoviane infatti non nascevano quasi mai dalla lavorazione diretta e intuitiva del marmo, ma dopo un metodico e precisissimo studio, dal disegno all'argilla, dal gesso al marmo. Il modello in gesso, in particolare, veniva realizzato con una colata in un calco ricavato dalla precedente opera in argilla; nel gesso venivano applicate le repère, i chiodini di bronzo tuttora visibili nelle statue di Possagno, che consentivano - con un apposito pantografo - di trasferire le misure e le proporzioni dal gesso al marmo. Nel giardino davanti alla casa vive ancora una grande pignera, un Pino italico, piantato dallo stesso Canova nel 1799.
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