Cargo saudita carico di armi attracca a Genova

Martedì 21 Maggio 2019
GENOVA All'alba di ieri sulla banchina del terminal Gmt del porto di Genova è attraccata la nave cargo Bahri Yanbu battente bandiera dell'Arabia Saudita. Una nave carica di armi alla quale era stato impedito l'attracco a Le Havre per caricare otto cannoni semoventi Caesar di fabbricazione francese ordinati dai sauditi e che potevano essere utilizzati nella guerra in Yemen. A Genova doveva caricare «materiali non bellici». Il collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) aveva raggiunto il terminal e bloccato l'ingresso degli ormeggiatori del porto con lo striscione Stop ai traffici di armi, ma gli addetti agli ormeggi sono stati fatti passare via mare e la nave è riuscita a arrivare in banchina. Presidio anche della Filt Cgil. «Vogliamo segnalare all'opinione pubblica nazionale e non solo che, come hanno già fatto altri portuali in Europa, non diventeremo complici di quello che sta succedendo in Yemen», hanno scritto in un comunicato i segretari Filt. Motivo del contendere due grossi generatori elettrici forniti dalla ditta di Roma, specializzata nella progettazione, assemblaggio e test di sistemi e soluzioni militari, Defence Teknel. Per cui i due grossi generatori elettrici sono stati bloccati assieme a tutta l'altra merce in banchina in attesa degli esiti di un vertice in prefettura. La riunione ha portato a una decisione: i due generatori rimangono in porto a Genova.
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