Calenda svela la telefonata di Mastella: mi ha offerto il sostegno pd per Roma

Domenica 17 Gennaio 2021
LA POLEMICA
ROMA E' difficile dire quanto abbia pesato la rasoiata infertagli da Carlo Calenda che ha spiattellato su twitter i suoi tentativi di approccio per imbarcarlo in un ipotetico Grande Scambio tra voti al governo Conte e candidatura al Campidoglio. Fatto sta che Clemente Mastella, uno dei registi della nascita del gruppo dei Costruttori Europeisti pro-Conte, ieri ha fatto sapere di essersi tirato fuori dal tentativo di mettere in piedi una nuova maggioranza.
«Ora non dò più consigli - ha dettato all'Ansa in serata Mastella - Tentavo di consigliare per costruire qualcosa di serio per il Paese. Mai come in questo momento, in mancanza di vaccini, con la variante inglese che aumenta, moralmente non era serio aprire crisi di governo».
Una presa di posizione indubbiamente alta e elegante. Che ha fatto seguito però a una variopinta sequela di indispettiti insulti verso Calenda. «Sei una persona di uno squallore umano incredibile - ha scritto in una nota l'esponente centrista campano rivolgendosi direttamente all'ex ministro dello Sviluppo - Sei rimasto quello che conoscevo quando dirigevi il Cis di Nola (una grande struttura commerciale non lontana da Napoli, ndr) che era il referente per le segnalazioni. Ruolo modesto, perché sei moralmente modesto».
Un Mastella così fuori dai gangheri non se lo ricordava nessuno. Neanche nel 2008, quando si dimise dal dicastero della Giustizia con conseguente caduta del secondo governo Prodi. Ma cos'è successo esattamente?
L'INNESCO
Ieri mattina Calenda, leader di Azione, ha postato due tweet al vetriolo. Il primo recitava così: «Comunque, anche io ho avuto l'onore di una telefonata del simpatico Clemente. Una roba tipo tu appoggi Conte e il Pd appoggia te a Roma. Scarsa capacità di valutare il carattere degli uomini. O quanto meno il mio. #costruttoridelnulla».
E ancora, sempre Calenda: «Ho riflettuto un giorno sul rendere pubblica una telefonata privata. E tuttavia considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo. Ps: non ho motivo di pensare che il Pd fosse a conoscenza di quanto detto».
La versione di Mastella è del tutto diversa. Eccola: «Ti ho telefonato per chiederti cosa facevi e mi hai detto che eri contro Renzi. Allora sei per il Pd? No, mi hai risposto: «Il Pd mi dovrà scegliere per forza come candidato sindaco». Poi hai aggiunto: «Ne parlo». Quanto a me, non ho alcuna titolarità per parlare a nome del Pd».
Tirato per la giacchetta suo malgrado, il Pd si è limitato a confermare di essere del tutto estraneo alla vicenda. Che però - come dubitarne? - ha avuto un lungo strascico sui social. Chi è il più riprovevole fra i due politici? Il dinamico democristiano che butta i suoi ami a destra e manca oppure l'ex ministro uscito dal Pd che diffonde il contenuto di una telefonata privata?
I post non si contano e, contrariamente a quello che si potrebbe credere, il popolo del web non è tutto dalla parte di Calenda e riserva a Mastella una discreta dose di solidarietà. Fra gli smaliziati addetti ai lavori, invece, gira una battuta: una volta una telefonava allungava la vita, come recitava un celeberrimo spot pubblicitario, ora rischia di abbreviare quella del governo.
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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