Caccia notturna ai cinghiali che devastano i Colli Euganei

Giovedì 12 Agosto 2021
Caccia notturna ai cinghiali che devastano i Colli Euganei
IL FENOMENO
TEOLO (PADOVA) Puntano l'acqua nei mesi di arsura. Ma soprattutto sono attirati dai primi grappoli d'uva in maturazione. Così, emergenza nell'emergenza, la via degli agriturismi è ora la preferita dai cinghiali, piaga cronica dei Colli euganei. Ne sa qualcosa uno dei rappresentanti della categoria, Emanuele Calaon, presidente dell'Associazione Terranostra di Coldiretti e gestore dell'agriturismo Bacco e Arianna di Vo'. «Proprio l'altra sera racconta un gruppo di cinghiali è penetrato nei terreni della nostra struttura seminando distruzione ovunque. Gli animali hanno divorato metà dell'uva chardonnay, dalla quale ricaviamo una delle qualità di vino somministrate ai nostri clienti. Ma non si sono fermati a quello. Hanno praticamente devastato l'orto che fornisce la nostra tavola».
AL BUIO
Tempi e modi dei raid degli ungulati sono ormai noti. «Arrivano al buio spiega Calaon e sono talmente affamati ed assetati da non fermarsi davanti a nulla. Siamo corsi ai ripari chiedendo al Parco colli di allestire una trappola, che ha consentito la cattura di qualche capo. Ma quando arrivano in branco, non c'è nulla da fare. L'esemplare più grosso del mucchio funge da ariete. Parte di corsa per spezzare il filo elettrico che protegge le colture. Così apre la strada alla devastazione a tutti gli altri animali.
COME GRANDINE
Il timore dei gestori degli agriturismi amplifica quello degli agricoltori. «Dalle pendici di Castelnuovo scendono a frotte conferma Cirillo Carpanese, titolare dell'omonima azienda sulle alture di Teolo branchi che contano anche una cinquantina di esemplari. Succede anche nei miei terreni, e la devastazione dell'uva è simile a quella prodotta dalla grandine. Sono rimasto io stesso stupito nel vedere che sono riusciti a ghermire l'uva ad un metro e mezzo di altezza».
La calata dei cinghiali in zone nelle quali sia presente una pozza o un fossato d'acqua è un fenomeno osservato anche a Galzignano. Anche se il sindaco e presidente del Parco Colli, Riccardo Masin, sostiene che l'attrattiva vera sia il profumo della prima uva moscata in maturazione. L'offensiva dell'Ente di tutela, quindi, è stata immediata. «Accanto all'attività dei selecontrollori, che sparano dalle altane e allestiscono le trappole sottolinea Masin abbiamo attivato anche escursioni notturne di una squadra a bordo di un mezzo fuoristrada dotato di faro. La squadra spara praticamente a vista al cinghiale illuminato dal fascio di luce. Sappiamo che ne prenderemo diversi, al punto da aver fatto mobilitare un camion frigo fra Teolo e Torreglia, a ridosso dalle zone più popolate da agricoltori e agriturismi, per caricare le carcasse. Ma i capi sono davvero tanti. E la loro minaccia fino alla stagione della vendemmia continuerà ad essere incombente».
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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