C'è Crisanti, Treviso nega il patrocinio Il sindaco: «Zaia? Non c'entra nulla»

Mercoledì 21 Ottobre 2020
IL CASO
TREVISO Il comune di Treviso toglie il patrocinio a un convegno con Andrea Crisanti come principale relatore - dal titolo il punto sulla pandemia, quali prospettive? - e in città scoppia il putiferio. Nell'occhio del ciclone l'Ateneo, benemerita istituzione cittadina nata nel 1810 che ogni anno organizza cicli di conferenze affidata a ospiti illustri nel mondo della cultura e della scienza, e il Rotary di Treviso. Il prossimo 27 ottobre, primo appuntamento del nuovo anno accademico, sul palco sarebbe dovuto salire lo scienziato che, ultimamente, ha più volte criticato le strategie messe in atto per contenere il diffondersi del Covid. Critiche anche ruvide, che poco sono piaciute alla giunta trevigiana guidata dal leghista Mario Conte. E così la decisione: niente patrocinio. Un gesto simbolico, ma eloquente. Sufficiente a scatenare la reazione di vari esponenti del Pd, immediatamente saltati sulle barricate accusando il sindaco di voler imbavagliare Crisanti. Ed è servito a poco apprendere che, a causa delle limitazioni contenute del nuovo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte, l'Ateneo ha dovuto rinviare il convegno a data destinarsi. Ormai la polemica imperversava da ore.
LA DIFESA
L'iniziativa presa dalla giunta trevigiana ha sorpreso anche il governatore Luca Zaia, non proprio felicissimo di una mossa che considera sbagliata. «Il governatore non c'entra nulla - precisa il sindaco trevigiano- e noi non abbiamo imbavagliato nessuno. Dare il patrocinio significa condividere i contenuti dell'evento. E noi in questo caso, dopo le ultime uscite del dottor Crisanti, non li condividiamo: ormai con le sue dichiarazioni è uscito dal campo scientifico per entrare in quello politico. Per questo abbiamo deciso di non concedere l'uso del simbolo del Comune. Tutto qui. Ma questo non avrebbe avuto alcuna conseguenza pratica: avevamo confermato all'Ateneo l'uso gratuito del teatro per ospitare Crisanti». A tentare di attenuare ulteriormente la tensione è intervenuto anche lo stesso Ateneo che con una nota informa dell'annullamento, ringrazia Crisanti per la disponibilità e Il Comune di Treviso per aver concesso in uso gratuito il Teatro Comunale Mario Del Monaco nell'ottica di un proficuo rapporto di collaborazione da tempo instaurato con l'Ateneo di Treviso. Parole che però non hanno spento la polemica politica.
LA DIATRIBA
Il capogruppo del Pd trevigiano Stefano Pelloni è molto netto: «Una scelta che ha davvero dell'incredibile e dell'inspiegabile. Tutti i veneti e gli italiani sono grati agli studi del professor Crisanti, ma a quanto pare al sindaco poco interessa la scienza, quanto invece la difesa a spada tratta del suo vero capo, Luca Zaia». Polemico anche il segretario provinciale Dem Giovanni Zorzi: «Un fatto di una gravità inaudita. L'atteggiamento dell'amministrazione leghista sembra proprio ispirato ad una volontà punitiva del tutto inaccettabile in democrazia». Nel batte a ribatti, la difesa della giunta tocca al capogruppo della Lega in consiglio comunale, Riccardo Barbisan: «Il professor Crisanti più volte ha criticato, non tanto il presidente Zaia, quanto le modalità del nostro sistema sanitario regionale per gestire la pandemia, anche avocando a sé scelte che sono state di altri, come per esempio la decisione di far fare il tampone a tutti i cittadini, anche agli asintomatici, di Vo' Euganeo. La città di Treviso invece condivide le scelte e le linee di indirizzo strategiche disposte e messe in atto dalla Regione Veneto».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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