«L'accoro sulla Brexit è ancora possibile». I leader europei, Theresa May compresa, lo ripetono come un mantra. Ma occorre «molto più tempo» per raggiungerlo, e tanto, molto lavoro, «con calma e con pazienza», mette in guardia senza giri di parole il capo negoziatore della Ue Michel Barnier. Il nuovo elemento sul tavolo è l'apertura di Londra e dei 27 ad un'estensione di un anno del periodo di transizione (attualmente previsto fino a dicembre 2020), per garantire più tempo per concordare il nuovo rapporto futuro tra il Regno Unito e l'Unione europea. Un modo per aumentare la possibilità di siglare la partnership, riducendo al tempo stesso le probabilità di un'entrata in vigore del cosiddetto backstop - il meccanismo legale a garanzia di frontiere aperte tra Irlanda e Irlanda del nord - a cui fare ricorso nel caso in cui tutti gli altri tentativi fallissero, e «nodo gordiano» su cui la trattativa è entrata in stallo. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha rivelato che l'opzione è stata presa in considerazione nel dibattito tra i leader Ue, descrivendo un atteggiamento positivo da parte di May, sebbene la premier non abbia portato «sostanziali novità nei contenuti».
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