Brexit, entra solo chi parla inglese e ha un lavoro

Giovedì 20 Febbraio 2020
IL CAMBIAMENTO
LONDRA Dal 31 dicembre prossimo i cittadini europei saranno trattati come gli altri stranieri dall'ufficio immigrazione britannico. Il governo di Boris Johnson, ignorando gli allarmi provenienti da vari settori dell'economia, ha annunciato misure draconiane che, se approvate dal Parlamento, realizzeranno finalmente quel modello di «sistema a punti australiano» tanto citato in campagna elettorale. Lo scopo è quello di coinvolgere i britannici nel mercato del lavoro e puntare alla sostituzione degli immigrati con una forza lavoro locale ancora tutta da formare, alzando un muro alto 70 punti, da raggiungere sulla base della conoscenza dell'inglese, delle qualifiche, del lavoro offerto e dello stato di bisogno del settore in cui si andrebbe a lavorare. La ministra dell'Immigrazione, Priti Patel, ha parlato di «8,45 milioni di cittadini tra i 16 e i 64 anni economicamente inattivi», ossia che non hanno un lavoro e che non cercano o non sono disponibili a lavorare. Numeri smentiti dall'ufficio nazionale di statistica, secondo cui si tratta di studenti, disabili, pensionati o gente che si occupa di parenti malati. Di questi, appena 33mila sarebbero «lavoratori scoraggiati».
Cristina Marconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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