Borsa, anche a Nordest gli effetti della bufera

Sabato 28 Marzo 2020
FINANZA
VENEZIA Fine settimana negativo per la Borsa di Milano che lascia sul terreno il 3,15% di capitalizzazione ma rimane sempre a livello positivo sulla settimana con un + 6,9% del Ftse Mib mentre nell'ultimo mese - dall'inizio della tempesta coronavirus in Europa e in Italia - la perdita complessiva è stata del 28,18%. E i titoli del Nordest non sono riusciti ad andare molto meglio. EssilorLuxottica (- 6,44% ieri, - 21,1% a un mese), che ha ritirato le previsioni sul 2020 - troppa incertezza e aria di recessione - ma con qualche titolo in netta controtendenza come la padovana Carel Industries (+ 22% ieri, + 8,55% sul mese, si giova forse del programma di riacquisto delle azioni proprie e dell'entrata col 3% di Ruth Wertheimer) e De' Longhi (+ 3,26% ieri e solo - 0,38% su fine febbraio). Bene anche Friulchem, azienda con stabilimento a Vivaro (Pordenone) attiva nel campo dei principi attivi farmaceutici e integratori che recentemente ha acquisito il 13% di un'azienda Usa, la Pharmabbie, ieri ha registrato una crescita di quasi il 13% anche se rimane in rosso di oltre il 10% rispetto a un mese fa. Male le banche, come Unicredit (-5,3%), Banco Bpm (- 4,8%) e Intesa (-3,9%) con lo spread chiuso a 180 punti. Cattolica Assicurazioni chiude senza perdite (però - 32% in un mese), Generali giù del 2,25% (- 28% su febbraio). Niente di buono per auto, petroliferi, giornata nera per il lusso, altalenante per l'alta tecnologia del Nordest: la trevigiana Dba Group dei fratelli De Bettin è salita del 3,52% (ma resta sotto del 16% su febbraio) mentre l'udinese Eurotech (super computer), già regina dei listini triveneti, ha perso il 5,4% e sul mese è in perdita del 34%. Giù anche H-Farm.
SERVIZI LOCALI
Bene alcune utility nel giorno in cui Agsm Verona ha reso noto il suo bilancio (ricavi oltre 1 miliardo, utile 29 milioni) e ribadito l'intenzione di stringere sull'alleanza con Aim Vicenza e A2a a fine aprile. La trevigiana Ascopiave ha però perso il 2% ed è sotto di oltre il 23% rispetto a un mese fa.
L'emergenza coronavirus ha costretto Essilux a ritirare le proprie stime sull'esercizio in corso e a sospendere il piano milionario di riacquisto azioni approvato solo 10 giorni fa. Il gruppo di lenti e occhiali che ha come primo socio Leonardo Del Vecchio nello spiegare che le prospettive per il 2020 pubblicate il 6 marzo scorso «non sono più valide», ricorda che a gennaio il gruppo ha registrato una «solida crescita, in linea con i suoi obiettivi per l'intero anno». A marzo, invece, si è verificato un rallentamento. Per cui «nel secondo trimestre» i ricavi diminuiranno ulteriormente con un «impatto significativo» in termini di redditività. Il gruppo, il cui e-commerce è in crescita e non ha ordini arretrati, di fronte all'emergenza sanitaria globale è corso subito ai ripari. Essilor ha temporaneamente chiuso tutte le attività produttive in Francia, la continuità è garantita da una rete mondiale di impianti e laboratori interconnessi, compresi tutti gli impianti di produzione in Cina tornati a pieno regime. Stesso discorso per Luxottica che ha temporaneamente sospeso l'attività degli stabilimenti in Italia e «in altre località minori». In pari la giornata della bellunese Giorgio Fedon (accessori per occhiali), reduce da un bilancio 2019 con utili in crescita ma che rispetto a fine febbraio lascia sul terreno oltre il 12%. Ieri non è andata bene neppure per Safilo, il gruppo degli occhiali padovano che ha chiuso in perdita dell'1,69% ed è sotto di oltre il 25% rispetto a un mese fa.
SAFILO OPACA
Geox (- 1,37% ieri, - 27,23% sul mese) ha dovuto annunciare previsioni nere: - 20% vendite dirette dei negozi nel primo trimestre causa. Confermata la validità del piano industriale, il gruppo trevigiano ha «liquidità adeguata per l'emergenza». Geox ha spiegato che «oggi sono aperti circa 90 negozi monomarca su un totale di 820 (escludendo le licenze di distribuzione). I negozi operativi sono localizzati principalmente in Cina, Hong Kong, Macao e Giappone», dove tuttavia «si sta ancora sperimentando una drastica riduzione della mobilità della popolazione, del turismo domestico e internazionale e una forte diminuzione del traffico nei negozi. Rimangono invece pienamente operativi - sottolinea il comunicato - i siti di e-commerce gestiti dal gruppo». Conclusione: «risulta estremamente complesso a oggi fare previsioni sull'intero esercizio 2020». A picco Fincantieri (-9% ieri, - 29% a un mese) penalizzata dalla crisi del settore e delle crociere.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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