Bomba carta sotto l'auto del writer che cancella l'odio

Domenica 10 Novembre 2019
Bomba carta sotto l'auto del writer che cancella l'odio
L'ATTENTATO
VERONA Una bomba carta è esplosa il 2 novembre scorso a Verona sotto l'auto dell'artista e writer veronese Pier Paolo Spinazzé, in arte Cibo. Cibo è famoso per ricoprire da 12 anni i muri della città e della provincia, imbrattati da svastiche e altri simboli nazifascisti. I suoi disegni richiamano sempre il cibo: o sono salamelle, o pere, o wurstel, o panini, o cetrioli. Pochi giorni fa, aveva ricoperto con dei wurstel le svastiche e le croci celtiche che erano ricomparse a sporcare un suo murales allo stadio. Lo stesso stadio dove, domenica scorsa durante Verona-Brescia, pochi imbecilli avevano ricoperto di buu razzisti Mario Balotelli, scatenando una polemica mediatica durata giorni. E ora, la bomba carta sotto l'auto di Cibo non fa che confermare una recrudescenza a Verona di razzismo, odio per chi la pensa diversamente, violenza.
LA DEPUTATA
«Apprendo che sotto l'auto del writer veronese Cibo è stata trovata una bomba carta: si tratta di una minaccia inaccettabile, sono al suo fianco», ha subito commentato oggi Francesca Businarolo, deputata del M5S e presidente della commissione Giustizia della Camera, che ha sostenuto già in passato l'azione artistica e sociale del noto writer scaligero. «Cibo è impegnato, tra l'altro, nella meritoria opera di cancellazione delle svastiche e di tutti i simboli nazifascisti. Questo suo impegno è nel mirino di vigliacchi e facinorosi che spero siano individuati al più presto dalle forze dell'ordine. Presenterò una interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno - conclude - perché è necessario un monitoraggio del nostro territorio contro le azioni violente dei settori filonazisti».
LA DENUNCIA
A chiarire la vicenda è stato lo stesso Cibo che ha presentato ieri una denuncia per il fatto, che è avvenuto il 2 novembre scorso. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo e sono in corso accertamenti da parte della Digos veronese. Cibo ha dichiarato al Tgr del Veneto di essere stato svegliato da «un'esplosione» sotto la vettura, che però non ha riportato alcun danno. Spinazzé, 37 anni, nato a Vittorio Veneto ma trasferitosi a Verona da giovane con la famiglia, a scuola di design è stato compagno di corso di Nicola Tommasoli, il giovane massacrato da un branco di naziskin nel 2008 in centro a Verona. «Un artista ha il dovere di dare il suo contributo civico. Il mio è cancellare le scritte e i simboli fascisti dai muri. E siccome Verona è la mia galleria, io voglio che la mia galleria sia ripulita dall'odio», è sempre stato il credo di Cibo. Per la sua opera, fino ad oggi, ha raccolto tantissimi applausi e lodi ma anche qualche fastidio, come quando un sindaco gli comminò una molta da 3.700 euro di tasse per un suo murale. Chiaramente una sanzione pretestuosa e ideologica. Nessuno era però arrivato alle minacce ed alle bombe carta, segno di un clima sempre più preoccupante a Verona.
Massimo Rossignati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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