Boccia: «Vanno coniugate crescita e ambiente» Gli industriali: no a prelievi su bibite e snack

Lunedì 23 Settembre 2019
IL CONFRONTO
ASSISI La green economy può dare ossigeno alle imprese a patto che non crei disoccupazione e nuovi balzelli. Compresi quelli su bibite e merendine preannunciate dal premier Conte. Il messaggio arriva da Assisi, dove in occasione del Cortile di Francesco, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia si è confrontato con l'ad del gruppo Enel, Francesco Starace, il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, la sindacalista Susanna Camusso, il presidente onorario di Legambiente, Ermete Realacci, nell'incontro Economia a misura d'uomo, per affrontare la crisi climatica e produrre lavoro, moderato dal direttore del Messaggero, Virman Cusenza. Per il leader degli industriali, puntare sull'economia verde significa «costruire un percorso di rivoluzione industriale in chiave graduale», coniugando «crescita e interesse ambientale», senza squilibri economici e occupazionali. «Le imprese italiane si stanno già ricollocando», ha aggiunto. «È una questione di sopravvivenza, ma nel nostro Paese è prioritario ridurre i divari e riattivare l'ascensore sociale, perseguendo una politica dei fini e ponendo degli obiettivi». La chiave è investire su formazione e lavoro, senza vessare le imprese. «Questa si chiama sostenibilità organica ed è attenta a tutto: in questo Assisi è un modello di metodo, perché insegna a passare dal conflitto alla collaborazione».
IL SEGNALE
E un segnale può arrivare dalle politiche fiscali. «Non si possono tassare le imprese per risolvere altri problemi, ma vanno tutelati i loro fondamentali: abbiamo bisogno di più competitività per costruire lavoro». Un concetto che stride con la cosiddetta tassa sulle merendine. «Ci sembra un cosa anomala ha aggiunto Boccia - visto che l'Italia è un Paese che ha un agroalimentare di dimensione rilevante e le merendine sono un suo aspetto importante, come la questione gasolio che si ribalta sui costi dell'agroindustria». Una decisione che rischia di frenare tutto il settore primario. «Si interviene sul gasolio non dicendo che il comparto agricolo non ha alternative all'utilizzo di tale carburante nella fase di lavorazione dei terreni», ha osservato critico il presidente Coldiretti Prandini. «Dal ministro Costa ci saremmo aspettati che coinvolgesse i protagonisti dei vari settori, per costruire una politica che guardi alla programmazione e non all'imposizione. Siamo già l'agricoltura più sostenibile a livello europeo, ma servono politiche che ci facciano crescere». Sviluppo e sostenibilità si legano agli investimenti anche nelle parole di Gianfranco Battisti, ad di Fs: «La sfida, nel settore infrastrutture, non sarà tra Stati ma tra grandi aree urbane: Milano-Torino e la futura Napoli-Bari. Così potranno competere con Berlino e Londra». Uno sguardo puntato sul futuro, «pensando alla rigenerazione urbana, immaginando oggi il mondo di domani». «Così ha aggiunto Battisti - avremo uno sviluppo green». Una sfida, quella dell'economia verde, che le imprese hanno accettato, dimostrando sensibilità e strategie che collocano il mondo imprenditoriale un passo avanti rispetto alla percezione tuttora diffusa fra la gente comune. Un esempio arriva dal comparto auto elettriche. «Si tratta di un futuro tutto da scrivere», ha osservato Starace. «Quello che viviamo oggi è una sperimentazione avanzata, ma la vera svolta si avrà a partire dal biennio 2020-2021. E l'Italia è in prima fila, altro che indietro».
Italo Carmignani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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