Bce nel mirino dei falchi cinque governatori contro le misure su tassi e titoli

Sabato 14 Settembre 2019
Bce nel mirino dei falchi cinque governatori contro le misure su tassi e titoli
IL CASO
HELSINKI È un attacco contro Mario Draghi come da tempo non si vedeva. L'opposizione al presidente della Bce aveva dormito parecchio, ma la sterzata di giovedì, con la decisione della banca centrale di riprendere in mano l'arma del superaccomodamento monetario ha fatto riaprire le ostilità interne. Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che all'inizio fu il grande oppositore di Draghi al lancio in grande stile del Quantitative easing con l'acquisto a man bassa di titoli pubblici e privati, torna in campo con una intervista al quotidiano tedesco Bild. Secondo lui Draghi ha «superato i limiti perché la situazione economica non è così grave, veramente negativa, i salari salgono nettamente». Con la nuova ondata di riacquisti di titoli sul mercato si rischia di nuovo «di mettere in discussione» i confini tra la politica monetaria e la politica di bilancio dei governi dell'area euro. La Bild, che è il giornale quotidiano a larga tiratura e ha una forte capacità di orientamento, presenta un fotomontaggio che mostra Draghi con denti aguzzi e mantello rosso di Dracula: «Così il conte Draghila succhia i nostri conti correnti, svuotandoli» è il titolo. Solo che questa volta Weidmann non è solo. Secondo alcune ricostruzioni il programma di acquisti netti di asset da parte della Bce dal primo novembre a suon di 20 miliardi al mese senza scadenza definita, è stato approvato dal Consiglio dei governatori con una maggioranza inferiore a quella classica: almeno cinque governatori nazionali e un paio di membri del board avrebbero dichiarato la loro opposizione. Secondo alcuni media per il no, oltre a Weidmann, si sarebbero schierati il governatore francese Villeroy de Galhau, l'olandese Knot, l'austriaco Holzmann, l'estone Laar. I due membri del board contrari sarebbero stati la tedesca Lautenschäger e il francese Coeuré. Con una decisione del tutto inusuale, il governatore olandese Klaas Knot ha diramato addirittura un comunicato pubblicato nel sito della banca centrale nazionale nel quale «boccia» la decisione Bce criticando apertamente le misure volute da Draghi e della maggioranza dei governatori. Per Knot, «ci sono segnali crescenti di scarsità di asset a basso rischio, di distorsione dei prezzi nei mercati finanziari e di una tendenza ad assumere rischi eccessivi nel mercato immobiliare». E ancora: «Il rallentamento dell'economia implica che occorrerà più tempo per raggiungere l'obiettivo di un'inflazione vicina ma sotto il 2%, però non significa che questo obiettivo sia del tutto fuori dalla nostra portata. E non c'è nemmeno un rischio di deflazione, non ci sono segnali di una recessione dell'area euro nel suo complesso». Nella conferenza stampa a Francoforte svolta giovedì, Draghi aveva indicato che c'era stato un consenso ampio sul taglio dei tassi di interesse, sul cambiamento della forward guidance per orientare i mercati e sul prolungamento della durata delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine (Tltro). Aveva tuttavia osservato che sul Quantitative easing si era registrata «maggiore divergenza di vedute».
A.P.S
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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