Autonomia, riparte il Nord-Sud Zaia: «Basta con questa melina»

Giovedì 12 Settembre 2019
Autonomia, riparte il Nord-Sud Zaia: «Basta con questa melina»
IL DIBATTITO
VENEZIA Come nel gioco dell'oca, l'autonomia riparte dalla casella di partenza: Nord contro Sud, Sud contro Nord. Archiviata l'èra gialloverde e avviata l'esperienza giallorossa, il dibattito ricomincia dalla narrazione dell'Italia spaccata in due. «Vogliamo andare oltre questa melina?», chiede il governatore leghista Luca Zaia, mentre l'ex parlamentare dem Simonetta Rubinato promuove un confronto imperniato proprio su questa contrapposizione, ma con l'obiettivo di smontarla.
IL MINISTRO
A riaccendere la discussione è stato ieri Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud ed esponente del Pd, intervenendo a Radio Capital: «Sull'autonomia il punto è politico: io credo che il progetto e le richieste di Veneto e Lombardia spaccavano il Paese. Adesso noi abbiamo il dovere, perché è scritto nel programma di governo, di realizzare un'autonomia giusta. E un'autonomia giusta è quella in cui si salvaguarda, a differenza della richiesta del Veneto, la coesione nazionale, e non si renda impossibile perseguire il superamento dei divari che serve al Paese». Parole che inevitabilmente hanno mandato Zaia su tutte le furie: «Questa storia che l'autonomia spacca il Paese è l'alibi perfetto per non entrare mai nel cuore del tema, cioè le maggiori competenze da dare ai territori che le chiedono rispettando la Costituzione, come ha fatto il Veneto fin dall'inizio del suo cammino autonomista. Se vogliono, da domani siamo pronti a firmare un documento dove si affermi che unità nazionale, coesione, sussidiarietà e solidarietà sono prerequisiti indispensabili dell'autonomia, perché così detta la Carta Costituzionale. Così sgomberiamo definitivamente il campo da chi usa, a sproposito, questi argomenti per non far procedere il negoziato». In scia il senatore Antonio De Poli (Udc): «Il ministro Provenzano spieghi in Parlamento, nelle sedi più opportune, quali siano le ragioni che lo spingono a ritenere che le proposte di Veneto e Lombardia vanno nella direzione di ampliare il divario Nord/Sud e di creare regioni di serie A e di serie B».
IL PREMIER
Ma nel frattempo un altro focolaio di polemica è esploso a causa del post su Facebook del premier Giuseppe Conte, che a Bruxelles ha indicato fra i «tre obiettivi fondamentali e strategici per l'Italia e gli interessi degli italiani» anche «un regime di misure e interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno», chiedendo all'Europa «uno statuto speciale» per il Sud. «Altro che soddisfare le richieste dei veneti: sarà una nuova Cassa del Mezzogiorno con le nostre risorse?», ha chiesto in una nota Luciano Sandonà, consigliere regionale di Zaia Presidente.
LA PROVOCAZIONE
Oggi al vertice di Veneto Vivo, l'autonomista Rubinato lancia la provocazione Nord contro Sud, Sud contro Nord per dopodomani a Roncade: «Non si esce dallo stallo in cui verte la trattativa sull'autonomia differenziata continuando nello scontro ideologico. Questa è non una bandiera della Lega, i quasi 2,5 milioni di veneti votanti al referendum lo hanno dimostrato. E non è una guerra Nord e Sud, come dimostreremo sabato. Nessuna secessione dei ricchi, insomma, ma l'attuazione di quanto previsto dalla Costituzione». La deputata Alessia Rotta, che del Pd è vicecapogruppo, invita però alla prudenza: «Il neo-ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, sta prendendo in mano i dossier più importanti, tra cui quello sull'autonomia delle Regioni e lo sta facendo nel rispetto istituzionale e con la giusta cautela».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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