Autonomia, oggi il vertice giallorosso Boccia: «Per me si va in aula a gennaio»

Mercoledì 4 Dicembre 2019
LA TRATTATIVA
VENEZIA Nel lungo e tortuoso percorso dell'autonomia differenziata, arrivano due snodi cruciali. Questa mattina si tiene l'atteso vertice di maggioranza promosso dal ministro pentastellato Federico D'Incà con il collega dem Francesco Boccia, mentre per domani sera è prevista la discussione a Palazzo Chigi presieduta dal premier Giuseppe Conte. Il titolare degli Affari Regionali è fiducioso, rispetto al cammino del provvedimento e alla possibilità di convincere i perplessi o critici di Movimento 5 Stelle, Partito Denocratico e Italia Viva: «Non penso ci siano fibrillazioni per i contenuti. Non ho mai chiesto di forzare, non avrei mai violato le regole. Se ci sono le condizioni e c'è l'unanimità lo si porterà avanti secondo i meccanismi che decideranno tutti i gruppi parlamentari. Nella nota di aggiornamento al Def, ho assunto un impegno che ci sarebbe stato un collegato alla manovra chiamato Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata ed è quello che sto facendo nei tempi previsti, ossia dicembre. Dal 2 gennaio per quanto mi riguarda possiamo andare in Parlamento ».
LA CORNICE
Ieri lo schema del disegno di legge, definito «urgente», è stato diramato agli Uffici legislativi di Camera e Senato e alla Ragioneria generale dello Stato. Secondo quanto trapelato, si tratta della stessa versione che giovedì scorso era stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni: tre articoli in tutto. La legge-quadro definisce una cornice nazionale di tutele all'interno della quale si potranno poi indicare le materie e le funzioni oggetto delle successive intese con le diverse Regioni che lo chiederanno, salvo l'approvazione finale da parte del Parlamento.
All'articolo 1 si legge che «lo Stato nella sottoscrizione delle intese con le quali sono attribuite alle Regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia» indica «obiettivi e previsioni» per «assicurare su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni» nonché «i fabbisogni standard». Al conferimento delle funzioni, «si procede tenuto conto delle funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città Metropolitane definite dalla legislazione statale».
Se entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di approvazione dell'intesa «non siano stati adottati i decreti», le funzioni sono «attribuite con decorrenza dal 1° gennaio dell'esercizio immediatamente successivo e fino alla loro adozione». Inoltre, «lo Stato ha la facoltà di stabilire, in relazione agli andamenti del ciclo economico e dei conti pubblici, misure transitorie a carico della Regione, a garanzia dell'equità nel concorso al risanamento della finanza pubblica». Entro 10 giorni, il ministro per gli Affari Regionali trasmette lo schema di intesa sottoscritto con il presidente della Regione alle Camere, per le conseguenti analisi da parte del Parlamento, da assumere entro 60 giorni dal recapito. Le deliberazioni vengono poi trasmesse al Governo e alla Regione per le rispettive valutazioni, «per determinare il testo definitivo dell'intesa», dopodiché il Consiglio dei ministri autorizza il premier a stipulare l'intesa definitiva.
I LEP
L'articolo 2 riguarda invece le modalità per la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni, degli obiettivi di servizio e dei fabbisogni standard nelle materie che sono oggetto dell'intesa. L'articolo 3 concerne infine la perequazione infrastrutturale, per «assicurare su tutto il territorio nazionale il recupero del deficit infrastrutturale delle diverse aree geografiche del territorio nazionale e anche all'interno delle singole Regioni».
La relazione illustrativa che è allegata al testo del disegno di legge fa sapere che ad oggi, sono quattro le Regioni che con delibere dei rispettivi Consigli hanno formalizzato richieste di autonomia differenziata: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, le tre che dovrebbero ormai essere in dirittura d'arrivo, più la Liguria che si è aggiunta in seguito.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci