Autonomia, Boccia presenta la sua bozza Zaia: «Non sta in piedi»

Domenica 10 Novembre 2019
LA TRATTATIVA
VENEZIA «Non sta in piedi». Luca Zaia è categorico. Gentile ed educato nei confronti del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, ma altrettanto determinato. «La mia - dice il governatore del Veneto - non è una dichiarazione di guerra, dico solo che così come è stata formulata, la bozza di legge quadro sull'autonomia è irricevibile».
Dunque, le notizie sono due. La prima è che il ministro del Pd non è stato con le mani in mani e, dopo aver incontrato i governatori delle Regioni che hanno chiesto l'applicazione dell'autonomia differenziata come stabilito dalla Costituzione, ha dato sul serio seguito alla propria tabella di marcia: non la firma di intese, ma una norma quadro che faccia da cornice a tutte le istanze autonomistiche, da Nord a Sud. L'esatto contrario dell'abito sartoriale di cui ha sempre parlato il Veneto.
La seconda notizia è che la bozza di legge quadro c'è, è pronta, ma a Zaia non va bene. Tra i due - il governatore e il ministro - ieri c'è stato un battibecco a distanza. Zaia: «Così com'è non la firmo». Boccia: «Le bozze di una norma non si sottoscrivono, ma si discutono». La sostanza non cambia: se sarà quella la legge quadro a far da sfondo alla concessione di materie alle Regioni che chiedono l'autonomia, non ci sarà alcuna intesa. Perché il Veneto non la firmerà.
LE CRITICITÀ
Se fosse guerra, il Veneto avrebbe magari annunciato di disertare la riunione della Conferenza Stato-Regioni in programma venerdì 15 novembre. Tutt'altro: Zaia ha detto che parteciperà. «E vedremo», ha aggiunto, lasciando intendere che confida in qualche aggiustamento. Ma da una prima lettura della bozza, il testo per andar bene al Veneto dovrebbe essere completamente ribaltato. Due le parti più critiche. La prima è sulle modalità di finanziamento che sarebbero estremamente fumose. La seconda è la previsione di estendere i Lep, i Livelli essenziali di prestazione, a tutte le materie oggetto di trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione e non solo, quindi, a quelle nel settore dei diritti civili e sociali.
CONFRONTO
Zaia, intanto, ha trasmesso la bozza della legge quadro sull'autonomia ricevuta da Boccia «agli accademici della delegazione trattante per una valutazione puntuale e tecnica, sia dal punto di vista costituzionale, sia da quello finanziario». «Siamo abituati a guardare in faccia alla realtà. Così come si articola, quella bozza non è sottoscrivibile - ha detto il governatore del Veneto -. Il ministro ha dato disponibilità a una riunione in settimana e ci auguriamo che sia disponibile a discuterne nel merito. Abbiamo rimesso tutto e rapidamente in mano ai tecnici perché o si arriva a una soluzione sostenibile nel senso di una vera autonomia e allora vale la pena discutere, oppure quel testo noi non lo sottoscriveremo».
La replica del ministro: «Le bozze di una norma, solitamente, non devono essere sottoscritte ma discusse. Così sarà anche per la bozza di legge quadro che abbiamo trasmesso ai presidenti di regione. Sono sicuro, lo dico al presidente Zaia, che le miglioreremo insieme. Siamo aperti ad ogni contributo che possa migliorare una legge che serve a tenere in sicurezza l'intero Paese e attuare l'autonomia differenziata». Poi, a Napoli, il ministro ha spiegato le ragioni della legge quadro: «L'autonomia differenziata che abbiamo in mente è declinata come applicazione del principio di sussidiarietà, non sarà attuata per far correre alcune regioni a scapito di altre, ma servirà a far camminare prima, e correre poi, tutto il Paese, unito da nord a sud, ripartendo dai territori, dalla centralità delle città metropolitane, dal tenere per mano aree interne e in ritardo di sviluppo con le aree più sviluppate. È dentro questa impostazione che abbiamo costruito la legge quadro che abbiamo inviato ieri (venerdì 8 novembre, ndr) alle Regioni, con cui ci stiamo confrontando continuamente, e invieremo nelle prossime settimane alle Camere. Il Parlamento avrà l'ultima parola sia sulla legge quadro che sulle intese con le singole regioni».
LA RIUNIONE
Schermaglie o reali avvisi di rottura? Per ora è tutto rinviato di cinque giorni. Zaia: «Questa non è una dichiarazione di guerra, ma una semplice constatazione, visto che in settimana arriveremo al giro di boa e capiremo quale sarà il testo finale del provvedimento. Attendiamo dunque la riunione della Conferenza Stato-Regioni di venerdì e vedremo». Boccia: «La prossima settimana avremo un confronto in una Conferenza Stato-Regioni straordinaria e poi appena pronti passeremo la palla al Parlamento».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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