Appendino indagata per falso. I pm: manca un debito nel bilancio `

Mercoledì 18 Ottobre 2017
IL CASO
TORINO Falso in atto pubblico. La sindaca di Torino Chiara Appendino inciampa sul primo bilancio del Comune di Torino. Un'inchiesta, partita su impulso di alcuni esponenti dell'opposizione, vede ora la prima cittadina M5S iscritta nel registro degli indagati per il caso ex Westinghouse. Ed è la seconda volta che finisce indagata: la prima riguardava i fatti di piazza San Carlo, quando per il fuggifuggi tra la folla ci furono una vittima e 1526 feriti. Con Appendino sono finiti sotto accusa anche Sergio Rolando, assessore al Bilancio, e il capo di gabinetto Paolo Giordana.
LE NOTIFICHE
Ieri mattina sono stati notificati gli avvisi di garanzia per la vicenda Ream. «Sono serena - ha detto Appendino - e pronta a collaborare con i pm, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della città. Desidero essere ascoltata il prima possibile per chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all'individuazione dell'esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere». E già ieri pomeriggio è stata ricevuta in procura dal pm Marco Gianoglio per essere interrogata. Oltre a chiarire la sua posizione, ha consegnato un plico di carte. «Abbiamo spiegato tutto e abbiamo piena fiducia nella magistratura - il commento della sindaca a fine serata - abbiamo agito nell'interesse dei torinesi».
LA VICENDA
La Guardia di finanza e la Polizia tributaria hanno sequestrato diversi documenti a Palazzo civico. La vicenda risale al 2012 quando Ream (una partecipata di Fondazione Crt) acquisì il diritto di prelazione sulla zona di via Borsellino, di fronte al Palazzo di giustizia di Torino, versando al Comune una caparra di 5 milioni, somma che doveva essere restituita nel 2017. A fine 2013 l'allora giunta comunale, guidata da Piero Fassino, aggiudicò ad AmtecoMaiora il progetto, operazione perfezionata alla fine dell'anno scorso, quando Palazzo civico ha incassato una parte dei 19,7 milioni offerti dai privati e quando, di conseguenza, avrebbe dovuto decurtare i 5 da restituire a Ream. Ma la somma non è stata né versata né iscritta a bilancio.
La mossa dell'amministrazione Appendino non ha convinto i consiglieri di opposizione Morano e Lo Russo, che nei mesi scorsi hanno presentato un esposto in procura. Alla denuncia ha poi fatto seguito quella del collegio dei revisori dei conti di Palazzo civico. Così, una volta partita l'indagine, nei mesi scorsi gli uomini della Guardia di finanza e della Polizia tributaria hanno acquisito una mole di documenti dagli uffici del Comune: carte che testimonierebbero i rapporti con la società immobiliare partecipata dalla Fondazione Crt e mail tra sindaca, assessori e funzionari. Non solo, decine di dirigenti di Palazzo civico sono già stati sentiti in procura: tra questi, compare l'ex direttrice del settore Finanze del Comune, Anna Tornoni, che avrebbe raccontato di pressioni da parte del capo di gabinetto, Paolo Giordana, perché non iscrivesse il debito di 5 milioni a bilancio. Tornoni, che nel frattempo è stata destinata a un altro incarico, ha confermato agli inquirenti di aver avuto rapporti prevalentemente con Giordana nelle predisposizione dei conti che poi si sarebbero riversati nel bilancio di assestamento. Il Comune dunque, secondo i pm, avrebbe garantito l'equilibrio del bilancio 2016 con un falso.
Giacomo Nicola
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