Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, ci spiega la ragione

Martedì 26 Maggio 2020
Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, ci spiega la ragione
Alessandro Benetton, presidente di Fondazione Cortina 2021, ci spiega la ragione di questa richiesta di rinvio?
«Voglio precisare subito che non si tratta di un'insicurezza, ma di ribadire una progettualità sognata fin dal giorno uno. Fare i Mondiali di sci garantendo l'equilibrio economico. Un grande evento per il rilancio del territorio di Cortina e una progettualità coincidente con le comunità locali, con gli alberghi, le infrastrutture, con nuove ipotesi sulla mobilità. C'era un ottimismo che sarebbe bello non subisse un rallentamento a causa del Covid».
Insomma, meglio spostare l'evento al 2022?
«Sì. Siamo tuttora preparati per fare degli ottimi Mondiali di sci. Ma sarebbe un peccato non cogliere tutti gli elementi positivi a causa di un evento straordinario come il virus. Con un anno in più non corriamo questi rischi».
Come va interpretata la decisione della Fis di prendersi oltre un mese di tempo per decidere se assecondare la vostra richiesta?
«Io sono fiducioso che questa proposta sia logica. Credo non convenga neanche alla Federazione internazionale avere un evento zoppo o un evento cancellato all'ultimo. Sarebbe deleterio per tutti. Anche per lo sport, oltre che uno spreco economico immane. Il rischio economico per la Federazione, in caso di cancellazione a ridosso dell'evento, sarebbe enorme».
Una questione di rischi e bilanci dunque?
«È come nel mondo dell'impresa quando c'è la consapevolezza che mancano molte variabili per essere sicuri. Abbiamo portato la Fondazione ad un livello elevato e questi scenari chiedono più tempo per sedimentarsi».
Le hanno spiegato cosa chiede la Fis, che ha detto di voler valutare ogni aspetto?
«Sì. Hanno chiesto più dati e noi glieli daremo. Ora che si è aperta questa riflessione consegneremo i documenti, ma voglio ribadire che noi siamo assolutamente pronti per le gare di sci e esprimere le nostre potenzialità».
In questa fase l'Italia rischia di perdere il Mondiale? È uno scenario possibile?
«No, noi abbiamo solo chiesto lo spostamento. Questa è la nostra richiesta».
Quali potranno essere le ripercussioni, invece, per Cortina?
«Quello che spiegavo prima, relativamente agli obiettivi della comunità, alle opere e a questo genere di interventi».
Vi preoccupa la vicinanza all'appuntamento olimpico? Nel 2022 il Mondiale arriverebbe a stretto giro dalla gara a cinque cerchi.
«Diciamoci la verità. Se uno avesse potuto scegliere non avrebbe scelto così. Come si dice in montagna: bisogna far fuoco con la legna che si ha».
Proprio sul punto è intervenuta anche Federica Brignone, dicendo che decidere ora è troppo presto e che varrebbe la pena attendere.
«Capisco la riflessione di un'atleta che sperava di chiudere la carriera con i Mondiali del 2021. È giusto che venga ascoltato anche il parere degli atleti. Loro sono attori importanti in questo evento. Ma bisogna guardare la cosa nella globalità. Penso che un'atleta della Federazione italiana debba tenere in considerazione che le eventuali pesantissime perdite che ricadrebbero sulla Federazione potrebbero non essere utili per gli atleti di domani».
Quello di Brignone non è un parere isolato. Anche la Germania ha espresso un parere netto sulla possibilità di un rinvio al 2022, lo avevate previsto?
«No, non mi aspettavo la posizione della Germania. Ma credo in questa fase sia necessario tenere in considerazione l'opinione di tutti».
Andrea Zambenedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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