«Al Nord ci si ammala, qui no» Pubblicità-choc della Calabria Insorge in Veneto: «Vergogna»

Mercoledì 1 Luglio 2020
IL CASO
VENEZIA Si chiama pubblicità comparativa, in passato aveva riguardato prevalentemente bevande analcoliche e riviste femminili. Le mamme ricorderanno: Grazia è molto più che un'amica, Per essere un'Amica ci vuole ben più che un po' di grazia. Ma erano altri tempi, i toni fin troppo garbati. Altro che l'agguerrito spot della Calabria che vuole portar via i turisti alle spiagge del Veneto e dell'Emilia Romagna sostenendo che al Nord ci si ammali. Se va male di coronavirus, se va bene di malattie polmonari a causa dell'inquinamento. Uno spot realizzato dall'agenzia di Klaus Davi contro cui si è già scagliato l'assessore veneto al Turismo Federico Caner: «Indecente. È come se noi dicessimo di non andare in vacanza in Calabria perché c'è la ndrangheta o perché ti portano via la macchina quando ti fermi all'autogrill a bere un caffè mentre da noi si è al sicuro. È questo che vogliono?».
LE ACCUSE
Lo spot commissionato dai Comuni della Locride si apre con due vecchie immagini delle spiagge del Nord e già non è un bel vedere con gli ombrelloni tutti attaccati. Poi la scritta in sovraimpressione: Un tempo queste erano mete meravigliose del turismo mondiale, ma oggi con il dilagare dell'epidemia nel nord Italia non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo con un sistematico sfruttamento del suolo e un impatto ambientale devastante. Vuoi mettere invece la Calabria dove c'è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale? E mica è finita, perché dopo alcuni incantevoli scorci del mare calabro compaiono immagini di ciminiere, tubi di scappamento, nebbia. E vai con la seconda cannonata: A differenza di altre zone d'Italia dove i tassi di inquinamento sono alle stelle e una politica dell'ambiente suicida ha fatto sì che per decenni le polveri sottili uccidessero migliaia di persone, in Calabria rispetto e salvaguardia della Natura sono una realtà che ha tutelato il territorio e la salute delle persone. Messaggio chiarissimo: se andate al Nord, oltre a trovare un territorio devastato, vi ammalate.
LE REAZIONI
«Vergogna, vergogna, vergogna», ha tuonato il presidente di Anci Veneto, Mario Conte: «Non c'è altro commento per questa campagna pubblicitaria che non ha il minimo rispetto di quando successo al Nord in questi mesi e che ha visto morire medici, infermieri, farmacisti ed in alcuni casi anche sindaci che sono stati fino all'ultimo minuto in trincea a fianco dei cittadini. Chi oggi lancia questo spot lucra anche su questo e non porta alcun rispetto per il territorio e per le comunità».
L'assessore veneto Federico Caner - che oggi a Jesolo presenterà con il Friuli e l'Emilia Romagna la campagna dell'Alto Adriatico diretta ai turisti tedeschi - ha chiesto al presidente della commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Mauro Febbo, di prendere posizione: «L'avevo detto in sede di Enit, l'Ente nazionale del turismo, che la scelta di promuovere campagne di promozione interna avrebbe prodotto solo concorrenza, ma mai avrei immaginato uno spot così indecente. Le nostre spiagge hanno tutte la Bandiera Blu, al contrario del Sud. E poi acque cristalline non significa non inquinate». «Frasi che all'indomani della commemorazione di Bergamo suonano come agghiaccianti - ha aggiunto il presidente del consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti - Sono affermazioni inaccettabili».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci