ABANO TERME
Per il debutto della loro associazione non hanno scelto a caso la

Sabato 31 Ottobre 2020
ABANO TERME
Per il debutto della loro associazione non hanno scelto a caso la piazzetta di fronte all'ex hotel Orologio, antico simbolo del turismo termale malinconicamente chiuso da decenni. Il loro timore è che l'intera città faccia presto la stessa fine. Di fronte a oltre duecento persone si è svolta ieri sera la prima manifestazione indetta dal Comitato 18:01, recentemente costituito da un gruppo di ristoratori, baristi e titolari di palestre di quello che è il comprensorio turistico termale più grande d'Europa. Infuriati e spaventati dalle misure del nuovo Dpcm.
«Tutti i luoghi di benessere e di incontro, dove dall'epoca del primo lockdown è stata investita una marea di soldi per mettere in sicurezza l'attività, continuano a essere criminalizzati ha esordito Giacomo Rampin, uno dei fondatori del sodalizio - Ma non si è pensato a fare nulla per potenziare i trasporti. Eppure bastava che lo Stato appaltasse il servizio ai bus privati, fermi anch'essi per l'emergenza sanitaria, per aumentare le corse. Si è preferito perdere tempo con banchi a rotelle e monopattini. Non dobbiamo avere paura di dire la nostra, tanto ormai ci hanno tolto ogni dignità». E ha concluso citando Fabrizio De André: «Chi non terrorizza, si ammala di terrore».
Mirko Fattore, titolare di un circolo per anziani e gestore dell'annesso teatro ha ammesso di essere stato tentato di gettare la spugna: «Ho già provveduto a sanificare le due strutture per ben tre volte. Tutto inutile, visto che ci hanno chiuso. La clientela del mio circolo, in gran parte composta da persone anziane, è crollata: sono tutti terrorizzati. Ma poi ho cambiato idea: io non mollo».
A portare la propria solidarietà anche chi, in questi mesi, non ha subìto chiusure, come gli edicolanti. «Anche noi, indirettamente, abbiamo sofferto gli effetti del confinamento ha dichiarato Diego Zaramella, esponente provinciale dei giornalai Sinagi -. Con il primo lockdown e la scomparsa dei turisti, abbiano registrato cali di fatturato dal 30 al 60 per cento». Molti gli applausi, qualche grido isolato (Libertà! Liberta!, Facciamo una rivoluzione!), ma la manifestazione si è svolta senza problemi, sotto il controllo discreto di polizia e carabinieri.
Eugenio Garzotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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