Siccità, il problema necessita dell’impegno di tutti

Gli interventi straordinari e le risorse messe a disposizione dal PNRR per rispondere concretamente alle necessità del sistema idrico

Siccità, il problema necessita dell’impegno di tutti
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con ETRA S.P.A.

In un periodo in cui il problema della siccità torna a monopolizzare l’attenzione dell’opinione pubblica, le istituzioni si sono attivate per dichiarare lo stato di emergenza. La pressione interessa, particolarmente, le regioni del Nord Italia, le prime interessate dalla dichiarazione dello stato di emergenza che ha da poco ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri.
 

Siccità, l’importanza dell’acqua e la risposta pubblica

Sono circa 37 i milioni di euro stanziati, e suddivisi tra le cinque regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna) in emergenza, per interventi mirati a garantire l’approvvigionamento idrico. La siccità è già costata oltre un miliardo di euro e, per porre un freno alle perdite, le istituzioni si sono attivate con oltre 250 provvedimenti: autobotti, interventi di urgenza da realizzare nel breve periodo e opere strutturali urgenti, previste a medio termine da un secondo intervento governativo.

Per comprendere meglio l’importanza dell’acqua in Italia, è sufficiente riprendere il rapporto “Le risorse idriche nel contesto geologico del territorio italiano. Disponibilità, grandi dighe, rischi geologici, opportunità” redatto dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). In tema di consumo pro-capite di acqua, infatti, l’Italia si posiziona al primo posto in Europa e al terzo a livello mondiale, seconda solo a Stati Uniti e Canada.
 

La questione idrica nel PNRR

Oltre agli interventi straordinari dettati dallo stato di emergenza, gli investimenti in materia di acque trovano spazio nel Piano nazionale di ripresa e resistenza. Tra le misure previste dal PNRR spiccano gli investimenti destinati al potenziamento delle infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico, ma anche tutti i progetti pensati per ridurre le perdite nelle reti di distribuzione delle acque, con un piano per la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.

 

Lo sguardo al futuro di Etra

In tal senso e con uno sguardo rivolto al futuro, Etra, la Multiutility che gestisce il servizio idrico e ambientale per 70 Comuni nelle province di Padova e Vicenza, nel corso del convegno intitolato “PNRR – una visione per il futuro” ha delineato il punto sul presente e sulle prospettive che attendono la gestione dei servizi ambientali e idrici del territorio, rivelando i progetti a cui destinare i fondi previsti dal PNRR.

Davanti a una platea in cui hanno trovato posto anche Parlamentari locali, rappresentanti della Regione del Veneto, Sindaci e Amministratori dei Comuni soci, oltre che diversi stakeholder e rappresentanti delle Multiutility venete, il Direttore generale di Etra, Domenico Lenzi, ha illustrato i numeri di una realtà che conferma il trend positivo di crescita. A giovarne è anche il territorio:, ben il 75% dei 167,4 milioni di euro di valore economico generato nel 2021 restano in Veneto, di cui il 45% nelle province di Padova e Vicenza.
 

I numeri e l’impegno di Etra

I mille dipendenti di Etra garantiscono una gestione di qualità dei 5.434 km di reti di acquedotto e 2.616 km di rete fognaria, su un territorio che si estende da Asiago ai Colli Euganei, per 35,7 milioni di metri cubi di acqua erogati ogni anno e 228mila tonnellate di rifiuti raccolti. A ciò, occorre aggiungere investimenti per 60,3 milioni di euro, cioè 80 euro pro capite stanziati per il servizio idrico integrato che, se confrontati con i 50,8 fotografati da Blue Book come media nazionale dei gestori, evidenziano il grande impegno della Multiutility veneta.

Inoltre, come sottolineato dal Presidente del Consiglio di Gestione, Flavio Frasson, grazie alla sua efficienza e alla politica virtuosa di bilancio, Etra è in grado di garantire  le bollette più basse del Veneto e tra le più basse d’Italia. Parliamo di 185 euro per un’utenza domestica da 3 componenti con una superficie imponibile di 100 metri quadrati, a fronte di una media nazionale che si assesta sui 318 euro.
 

L’azione di Etra nel PNRR

Ma la progettualità di Etra si rivela anche nelle schede PNRR presentate lo scorso marzo e che, come spiegato dalla Presidente del Consiglio di Sorveglianza, Morena Martini, se approvate permetteranno di accedere a nuove risorse con investimenti da destinare al settore ambiente. In particolare, la scheda presentata per il settore idrico vale quasi 44 milioni di euro e permetterà a Etra di continuare a investire in progetti atti ad aumentare la riduzione delle perdite.

Tra questi, trovano spazio un nuovo sistema informativo territoriale e una piattaforma per la gestione e il monitoraggio delle utenze e la supervisione da remoto degli impianti e delle reti, con l’obiettivo di arrivare a una riduzione delle perdite pari a 5,7 milioni di metri cubi di acqua entro il 2025, a fronte di 4.700 del 2020. Tutti investimenti e progetti che vedranno un cofinanziamento da parte di Etra pari a circa il 50% delle spese.
 

Per informazioni, per seguire i progetti e scoprire le soluzioni per privati e aziende in tema di acqua, ambiente ed energia e gas offerte da Etra, è possibile consultare il sito Internet www.etraspa.it