Interporto Padova, oltre ai container verso i porti, carica sui treni anche i semirimorchi destinati al Nord Europa

Interporto Padova, oltre ai container verso i porti, carica sui treni anche i semirimorchi destinati al Nord Europa
Contenuto a cura di Piemme SpA Brand Lab in collaborazione con INTERPORTO PADOVA S.P.A.

Interporto Padova è oggi una delle principali piattaforme intermodali d’Italia, capace di movimentare oltre 8000 treni l’anno, e classificata dall’UE “nodo core” della rete europea di trasporto merci TEN-T.  Un centro logistico che, in linea con le politiche europee per l’aumento della quota di merci trasportate su ferro, ha affiancato al traffico dei container marittimi, da sempre principale attività del terminal intermodale, il carico e lo scarico su treni dedicati dei semirimorchi stradali sulle rotte per il Nord e il Centro Europa.
 

Una struttura in costante crescita

I volumi di traffico sono cresciuti costantemente negli ultimi anni (quasi 400 mila container nel 2022) grazie alle consolidate relazioni con i principali porti italiani e alcun realtà portuali del Nord Europa, al punto che le compagnie marittime considerano oggi il terminal intermodale di Interporto Padova, esattamente come una banchina portuale.  Merito dei regolari collegamenti  ferroviari che portano rapidamente i container appena sbarcati al terminal di Padova da dove raggiungono le destinazioni finali.  Alcuni di queste relazioni sono inoltre qualificate come “fast corridor ferroviari”, beneficiano cioè della possibilità di svolgere tutte le operazioni doganali non allo sbarco in porto, ma nel terminal intermodale di Interporto Padova. Un’opportunità che rende ancora più rapido l’arrivo delle merci evitando i ritardi dovuti alla congestione portuale e ai conseguenti slittamenti delle pratiche allo sbarco.   Questi treni intermodali che collegano i porti alla piattaforma intermodale, abbinano all’efficienza nella movimentazione delle merci, il beneficio ambientale dato dall’uso della ferrovia.  Infatti ogni treno trasporta mediamente 40 container evitando quindi un viaggio in autostrada di altrettanti camion.

 

 

Non solo container marittimi ma anche semirimorchi stradali

Alla movimentazione dei container marittimi, oramai consolidata, si è aggiunta specialmente negli ultimi anni, la richiesta degli operatori della logistica, per il trasporto su treno anche dei semirimorchi dei TIR. Interporto Padova ha colto immediatamente questa necessità, ed in tempi rapidi ha organizzato relazioni dedicate esclusivamente al trasporto dei semirimorchi su treni dedicati, dal proprio terminal, verso la Germania e l’Olanda. In questo caso infatti le relazioni ferroviarie collegano due interporti, anziché un porto e un interporto, cogliendo l’obiettivo di utilizzare il treno sulle lunghe rotte terrestri tra Italia e centro Nord Europa.  Una scelta frutto di vari fattori che va oltre a quello specificamente ambientale dato dall’uso del treno.   La ferrovia infatti non è penalizzata dalle limitazioni al traffico stradale dei TIR che Svizzera ed Austria impongono sul proprio territorio, gode di una regolarità del servizio apprezzabile e da ultimo il viaggio dei semirimorchi sui treni risolve almeno in parte la carenza di autisti sulle lunghe percorrenze che interessa tutti i paesi europei.
 

Un piazzale dedicato solo ai semirimorchi

Interporto Padova ha quindi realizzato un grande piazzale di sosta dei semirimorchi a fianco di uno dei fasci di binari del terminal intermodale, in modo da poterli caricare e scaricare con le gru elettriche a portale esattamente come avviene per i container.  Il piazzale ha una superficie di circa 40 mila mq è lungo ben 850 metri, largo 40 e dispone di 215 stalli per semirimorchi da 18 metri.  Grazie al nuovo piazzale le relazioni attive potranno rapidamente aumentare, seguendo la richiesta degli operatori.  Oggi le relazioni riguardano l’Europa con percorrenze di circa 1000 km ma l’obiettivo, via via che la rete ferroviaria italiana viene adeguata alla sagoma necessaria per il transito di questi treni (molte gallerie e sottopassi sono colli di bottiglia da eliminare) è prevedibile lo sviluppo di significative relazioni anche con il centro sud Italia. Interporto Padova è pronto con le sue infrastrutture e con un progetto di automazione del terminal, già avviato che aumenterà la capacità di movimentazione e l’efficienza a beneficio di tutto il sistema logistico.