Uccelli rari e inusuali un tempo hanno scelto l'habitat del Brenta. La Lav: «Indice di un fiume pulito»

Giovedì 1 Luglio 2021 di Claudio Strati
Una femmina di smergo maggiore (foto Dino Pianezzola/Lav)

BASSANO - Il Brenta habitat per specie nuove, o che comunque non si vedevano da tempo.

La vitalità del fiume che nasce in Trentino, arriva nel Bassanese e prosegue poi per Padova e Venezia, storica via d'acqua e area ambientale di grande pregio, regala nuove sorprese.

Arrivano i Cavalieri

Vicino al centro della città del Grappa e ai due ponti il fiume è frequentato da molti cittadini ed è diventato un luogo di grande attrazione anche per molti animali. Lo segnala la Lav bassanese: il club ambientalista spiega che un suo attivista, Dino Pianezzola, proprio in questi giorni ha fotografato lungo il fiume esemplari di specie volatili non usuali. «Ho catturato con il mio obiettivo sei esemplari di Cavalieri d’Italia, nel fiume a Tezze, una presenza di trampolieri insolita quanto affascinante. Questi bellissimi uccelli migratori - dice Pianezzola -, con le loro zampe estremamente lunghe e il movimento elegante e aggraziato, probabilmente hanno qui scovato il loro habitat naturale, composto di acqua dolce e zone ricche di fango, anche se di solito preferiscono i bacini salmastri».

 

Becco forte e a seghetta

A fare compagnia a queste rarità si nota anche il poco diffuso Smergo maggiore, becco forte, appuntito e a seghetta: «È una specie arrivata in Italia da pochi anni, ora ha colonizzato il Brenta - prosegue Pianezzola -, partendo inizialmente dalla zona del lago del Corlo, e dimostra anche un atteggiamento confidente, abituato al passaggio delle persone. Anche il Merlo acquaiolo, che vive dove le acque sono pure e cristalline, ha scelto il nostro fiume per nidificare e la sua presenza è un indicatore di luoghi puliti e ricchi di biodiversità». Il fotografo e ambientalista parla poi dell'Ibis eremita, «uno degli uccelli più rari al mondo, aiutato dal progetto europeo di reintroduzione: qui da noi è rimasta a lungo Agada, trovandosi bene, ha scoperto e frequentato il Brenta durante i suoi viaggi di esplorazione». 

Fiume pulito

L'acqua del Brenta, sostiene la Lav, è piuttosto pulita e la presenza di questa avifauna lo dimostra. C'è una certa attenzione per il fiume che va mantenuto pulito. Negli ultimi anni a Bassano sono nati due gruppi di volontari che puliscono gli argini dalle immondizie: plastica, lattine, mascherine, guanti e tanto altro. Tutti materiali estremamente pericolosi per gli animali e per l’ambiente, soprattutto la plastica che con il tempo si frantuma e diventa difficile da raccogliere.  «I cittadini dovrebbero aver rispetto di questo luogo così come di tutti gli spazi naturali: la natura è la nostra casa e dobbiamo mantenerla pulita - scrive la Lav in una nota -. Noi e le generazioni future potremmo così godere dell’incontro con questi meravigliosi animali e dell’ambiente che li ospita».

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 13:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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