Spot con suora-trans: scoppia la polemica. L'opposizione: via la Donazzan

Giovedì 18 Giugno 2020
Spot con suora-trans: scoppia la polemica. L'opposizione: via la Donazzan
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VENEZIA «Al vergognoso attacco dell'assessore Elena Donazzan, in cui sostiene che dietro le persone trans c'è il Demonio diamo una sola risposta: la richiesta delle sue immediate dimissioni. È insopportabile che rimanga nella giunta regionale chi esprime un così volgare e discriminatorio messaggio basato su pregiudizi antiscientisti e perfino sulla palese strumentalizzazione della sensibilità religiosa». È quanto afferma il coordinamento regionale di Veneto che Vogliamo, la lista del candidato governatore del centrosinistra Arturo Lorenzoni.

Al centro della polemica c'è la nuova pubblicità di Diesel, l'azienda di Renzo Rosso che per celebrare il mese del Pride ha affidato a Francois Rousselet, con la consulenza di Diversity, la direzione del video Francesca in cui protagonista è la modella e attivista canadese Harlow Monroe, 23 anni, transgender dall'età di 16. È la storia di Francesca nata maschio e diventata donna che infine lascia i suoi jeans per la tonaca. I riferimenti religiosi - la croce cristiana, le suore - hanno fatto infuriare l'assessore di Fratelli d'Italia, Elena Donazzan: «Una pubblicità volgare, violenta, poco rispettosa della fede. Si usa la chimica per cambiare la sessualità, dietro c'è solo il demonio».

LE REAZIONI
Per Corrado Cortese, portavoce di +Europa Veneto e Giorgio Pasetto di +Europa Verona, le parole di Donazzan devono preoccupare: «Siamo di fronte alla responsabile delle politiche per le Pari opportunità della Regione, è inaccettabile che chi ha questa responsabilità si scagli con violenza contro uno spot, realizzato per il Pride 2020, che parla di transessualismo e del processo che porta un individuo a una nuova vita». Durissimo il coordinamento di Veneto che Vogliamo che sconfessa tutte le dichiarazioni di Donazzan: «Chi vuole un Veneto aperto, sereno, inclusivo non può certo continuare a sostenere chi vuole limitare i diritti delle donne e degli uomini agitando lo spauracchio delle presenze demoniache, ma non è neppure accettabile che chi lo fa continui a rappresentare le istituzioni venete».

Difficile però che il governatore Zaia estrometta dalla giunta Donazzan, anche se i rapporti con i Fdi di Giorgia Meloni si sono un po' irrigiditi a causa del contratto sull'autonomia: «Chi non è per l'autonomia non farà un metro al mio fianco», ha detto ieri Zaia. Sul video Francesca non una parola.
Al.Va.
Ultimo aggiornamento: 16:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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