VENEZIA - Il gruppo vicentino Sicit, circa 100 milioni di fatturato con utili e margini a due cifre, sbarca in Patagonia e apre un nuovo fronte di sviluppo, quello della produzione di biostimolanti a base di alghe marine. Acquisito il 51% di Patagonia Biotecnologia, azienda cilena certificata B-Corp. Con questa operazione la società di Arzignano (Vicenza), controllata ala pari dal fondo Nb Renaissance e da Intesa Holding (imprenditori del settore conciario di Arzignano), amplia la propria attività.
Una sfida che Sicit sta vivendo anche un po' come una missione: «Non vogliamo che le terre agricole si trasformino in discariche. Siamo sempre stati i primi a realizzare prodotti all'avanguardia e sostenibili - ricorda Neresini - noi lavoriamo per l'agricoltura del futuro». E per un settore in piena espansione. «Il mercato dei biostimolanti cresce a doppia cifra - conferma Neresini -. Con Patagonia Biotecnologia possiamo allargare il nostro portafoglio negli oltre 80 Paesi in cui siamo già siamo presenti. Sicit è la prima azienda al mondo nei biostimolanti di origine animale di alta qualità, vogliamo crescere anche in quelli a base vegetale». La sede di Patagonia Biotecnologia - ricavi cresciuti con un tasso del 40% circa negli ultimi 4 fino ai circa 5 milioni del 2022 (60% export in Nord e Sud America) - è a Puerto Montt, capitale della regione di Los Lagos, tra Valdivia e l'arcipelago di Chiloe, alle porte della Patagonia cilena, un'area raccontata da scrittori come Francisco Coloane e Bruce Chatwin. Lì le cooperative di pescatori che oggi raccolgono per Patagonia Biotecnologia le alghe nell'oceano continueranno a essere impegnate anche per la coltivazione di alghe che ora verrà avviata.
ECCELLENZA
Un'eccellenza in più per un gruppo in piena crescita. «Quest'anno sta andando molto bene, nonostante certi fattori ancora critici come i costi delle materie prime, metano ed elettricità per fortuna si stanno riportando a valori accettabili - osserva l'Ad di Sicit, presidente Rino Mastrotto -. Non abbiamo la possibilità di produrre tutto quello che ci viene richiesto». Lo sviluppo? «Nb Renaissance ci sta dando una grande spinta - risponde Neresini -. Stiamo facendo assunzioni nella ricerca e sviluppo, almeno 10 persone negli ultimi mesi. La società ha un grande potenziale di crescita. La mia aspettativa è di raddoppiare il fatturato entro 3 anni». Borsa? «Non escludo in futuro, ma per il momento non ci penso nemmeno». Acquisizioni? «Se c'è l'occasione, non stiamo mica a guardare il treno che passa. Ma possono essere solo realtà che rientrano nella nostra mission: rendere l'agricoltura meno impattante e più naturale».