Siccità, in agricoltura raccolta anticipata per salvare ciò che resta

Martedì 26 Luglio 2022
Siccità, in agricoltura raccolta anticipata per salvare ciò che resta
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VICENZA - Con il crollo delle riserve di acqua e la siccità insieme alle alte temperature, nelle campagne vicentine gli agricoltori hanno iniziato a trinciare il mais in anticipo di circa un mese. È quanto afferma Coldiretti Vicenza, in riferimento alla grande ondata di caldo con picchi oltre i 40 gradi e vento africano. È stata ancora poca la pioggia caduta nelle ultime ore ed insufficiente a dissetare le colture in campo, da mesi nella morsa del calore.

«In diverse aree del territorio – precisa Coldiretti Vicenza – sono entrate in azione le trinciatrici per tagliare il mais da foraggio, sebbene le piante non siano ancora mature.

Una scelta obbligata per gli agricoltori, per evitare di vedere seccare tutto e perdere completamente la produzione».

È una corsa contro il tempo, per cercare di salvare il salvabile. Il settore conta perdite stimate, a livello regionale, in 800 milioni di euro solo sui seminativi. Si registrano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano al 50%, anche oltre questa percentuale di per le rese nei raccolti di mais.

«Dove non è stato possibile intervenire con l'irrigazione, le piante non hanno dato alcun frutto - sottolineano i tecnici di Coldiretti Vicenza, impegnati nei controlli sul territorio – e nelle stalle le vacche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie, che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche».

In collina ed in pianura si pensa già all'inizio della vendemmia prima di 15 giorni rispetto alla tabella di marcia. Ai primi di agosto toccherà alle varietà Chardonnay e Pinot nero.

Frutta abortita ed ortaggi bruciati confermano che non si salva nemmeno l’ortofrutticoltura. In sofferenza anche gli olivi.

L'olivo, infatti, è una pianta delicata e molto condizionata dai fattori climatici, quindi nel corso del tempo si dovrà adattare la colture alle mutazioni.

«L’agricoltore deve pensare a nuove tecniche colturali. Nozioni scientifiche imparate a scuola o tradizioni tramandare – conclude Coldiretti Vicenza - non sono più il manuale del contadino. Dobbiamo prepararci all'imprevisto ogni giorno».

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