Riaprire la scuola Mazzini? Pietra tombale dalla sindaca Pavan: «Calano nascite e classi, basta il Vittorelli»

Martedì 15 Marzo 2022
Giuseppe Mazzini va a scuola, ma la troverà chiusa (fotomontaggio sui social)
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BASSANO - Anche Giuseppe Mazzini, jeans e zainetto in spalla, vuol tornare nella scuola a lui intitolata, come si vede in un fotomontaggio messo sui social dalla lista "Bassano per tutti", guidata dalla consigliera Erica Fontana. Ma la prima cittadina Elena Pavan ringrazia per l'attenzine al problema, e nello stesso tempo con una articolata risposta dice che la cosa non è possibile.

Una petizione con 500 firme

"Bassano per tutti" e altri cittadini hanno raccolto 500 firme per chiedere la riapertura del plesso storico, del primo '900, della città (fu anche ospedale militare durante la Grande Guerra), a due passi dal centro. Hanno organizzato manifestazioni e flash-mob. In particolare hanno contestato l'assessore Mariano Scotton dopo il suo intervento in consiglio comunale. «Le sue riposte denotano un'idea di scuola vecchia, basata su quantità e non qualità.

Una sorta di smistamento pacchi, non una scuola efficace per figli e figlie».

«Due pesi e due misure»

Da una parte, ha sostenuto il gruppo di Fontana, tre assessori come Marin, Zonta e Viero solo pochi mesi fa «andavano in quartiere Santa Croce a presentare l'idea della nuova scuola Canova, sostenendo le necessità di realizzare spazi scolastici moderni, laboratoriali, adatti al XXI secolo», dall'altra sulla questione Mazzini-Vittorelli «ci ritroviamo invece con una giunta immobile, che fa il semplice conticino sulle aule e non ha il coraggio di fare un passo indietro. Forse a Bassano ci sono bambini e bambine, ragazzi e ragazze più uguali di altri o altre? Il centro storico ha bisogno di vivere e per vivere e rinascere servono anche spazi scolastici adeguati, non solo chiacchiere e telecamere. La giunta Pavan sta privando il centro storico di una scuola di qualità e con ciò sta impoverendo tutta l'area». «E poi facciamola finita per favore con la storiella della giunta precedente. Va bene, prof. Scotton e avv. Pavan, la scuola doveva essere messa a posto, ma i soldi erano stanziati in gran parte dalla giunta Poletto, li avete pure utilizzati. Adesso riaprite la Mazzini. Governate la città da due anni e mezzo, quanto pensate di andare avanti con la giunta precedente? Quando pensate di fare quello che le famiglie si aspettano? Si doveva cambiare, dicevate: allora cambiate!».

 

«Calo nascite, servono meno classi»

La petizione per la sistemazione e la riapertura della scuola primaria Mazzini è stata depositata in municipio. A questo riguardo la sindaca Elena Pavan ha spiegato che lo studio demografico sugli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado, statali e private, dal 2010 ad oggi, ha permesso di prevedere un notevole calo nei prossimi anni. «Già dal prossimo anno scolastico - ha scritto la Pavan - il trend si riflette sul numero delle classi prime delle scuole primarie» con conseguenti mancati utilizzi di aule. Ed entro l'anno 2027 la diminuzione della popolazione scolastica potrebbe portare alla perdita di sedici classi complessive». La prima cittadina sottolinea che vista l'età dell'edificio e la situazione di «grave stato di degenerazione manutentiva, con una serie di carenze igienico sanitarie per mensa e servizi igienici, oltre al crollo improvviso di un pezzo di soffitto in uno dei bagni» c'erano stati interventi di sistemazione ma poi la verifica statica ne ha comportato l’immediata chiusura. 

La sindaca: «Lavori per 6-8milioni»

«Ora è oggettivo il fatto che il fabbricato abbia bisogno di una importante attività di riqualificazione e rigenerazione - prosegue Pavan -. Da una prima stima tecnica, la sistemazione dell’edificio, ad oggi, prevederebbe interventi edilizi stimati tra i 6 e gli 8 milioni di euro con lavori per una durata di circa 5 anni. Tali interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza sarebbero a carico, al momento, del solo bilancio comunale. Il Pnrr non può essere considerato una fonte di finanziamento alternativo, dato che non copre spese relative a restauri, ma solo all’abbattimento e alla ricostruzione di nuovi edifici che rispettino specifici standard dell’edilizia scolastica»

«Il Vittorelli è sufficiente»

Per questo motivo, vista l’impraticabilità dell’immobile della Mazzini, è stato scelto il vicino istituto Vittorelli per l’inserimento di alunni e docenti della scuola. Sono stati valutati positivamente gli spazi capienti, in grado di garantire le attività sia della scuola primaria che secondaria di primo grado, nonché la presenza di laboratori e di una palestra. A breve anche il confinante Giardino Parolini sarà messo a disposizione per le attività didattiche previste dal progetto “scuola all’aperto”. Sono del tutto comprensibili le richieste che la petizione porta con sé, espressione del desiderio di molti genitori legati sentimentalmente al plesso, ma è altrettanto chiaro che ad oltre un secolo dalla sua costruzione e tenuto conto dello sviluppo della città, l’uso dell’edificio della Mazzini come scuola va valutato all’interno della rete dei plessi scolastici comunali - conclude Pavan -. La chiusura imposta dalle circostanze offre dunque l’opportunità di un ripensamento complessivo, che tenga conto dei progetti relativi ai miglioramenti strutturali di tutte le altre scuole del comprensorio comunale e delle strategie per delineare il futuro dell’attività didattica e formativa dei ragazzi della nostra città».

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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